Fonti di rischio: commercio, contagio e paralisi politica
Adler (Credit Suisse): prevediamo una prosecuzione della ripresa economica nelle economie avanzate. Ma temiamo che i canali del mercato finanziario possano indebolire l'economia globale, e che la politica economica sia troppo rigida per reagire in modo efficace
La notevole volatilità e, in molti casi, le flessioni dei mercati azionari nelle ultime settimane sollevano dubbi sulle nostre previsioni economiche piuttosto positive.
Lo stesso può dirsi dell'improvvisa adozione di una maggiore cautela da parte della Federal Reserve.
È quindi utile analizzare quali siano i rischi per il nostro scenario principale.

I legami commerciali diretti tra mercati emergenti (ME) e mercati avanzati (MA) sono circoscritti, ma non dimentichiamo i legami indiretti, i moltiplicatori e gli utili delle imprese
Molti indicatori economici dei principali mercati avanzati continuano fino ad ora a puntare verso un rialzo.
Essi rimangono molto più deboli della maggioranza dei mercati emergenti.
Inoltre, la debolezza dei ME si è auto-alimentata, poiché dopo anni di espansione, il commercio tra paesi emergenti è recentemente diminuito: il rallentamento della domanda di commodity in Cina ha indebolito i ME esportatori di materie prime, che a loro volta hanno ridimensionato la domanda di prodotti industriali.
Dal momento che molte valute emergenti, soprattutto in America Latina, si sono bruscamente deprezzate, la loro domanda di importazioni potrebbe diminuire ulteriormente.
I legami commerciali diretti tra MA e ME sono meno stretti, con l'eccezione significativa degli esportatori di materie prime, come l'Australia.
Inoltre, gli effetti incrociati tra paesi - come la debolezza dell'Australia che si trasmette ad altri MA - potrebbero non essersi ancora fatti sentire appieno nel sistema.
Inoltre, gli effetti moltiplicatori delle variazioni delle esportazioni sono tradizionalmente piuttosto forti.
Infine, man mano che gli utili delle società globali nei MA iniziano a calare, è probabile che assisteremo a effetti di retroazione negativi negli investimenti, soprattutto per i produttori di commodity.
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