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07/10/2015

leisure

La reputazione? una moneta a pieno titolo

Ecco la vera bitcoin del futuro imprenditoriale e professionale. Come ottimizare il capitale delle nostre impronte digitali, come spiegato nel libro di Fertik e Thompson

Sarà un caso, ma scorrere in questi giorni le pagine di Reputation economy, libro di Michael Fertik e David C. Thompson, fornisce interessanti spunti su cui riflettere. Mentre un marchio, un'idea stessa di rigore e qualità produttiva corre il rischio di andare in fumo, ecco che le argute considerazioni del due americano aprono interessanti praterie su cosa sia e come si debba gestire la reputazione nell'attuale scenario economico.
Oggi, chiunque si muova, la scia dietro di se tracce digitali, segni apparentemente poco rilevanti, ma oggetto di trattamento da parte di imprese ed enti. Il loro utilizzo, la loro decodificazione, permette di mettere in atto attività di comunicazioni (più o meno palesi) attraverso le quali dialogare e influire nelle scelte dei consumatori.
Oltre a tutto questo vi è poi il sedimento di valutazioni, giudizi, considerazioni su quelle che siamo e quelle che facciamo. Uno strato polveroso (ovvero fatto di tante piccole voci), capace di alzarsi in sospensione e ridisegnare non solo profili, ma anche luci ed ombre del paesaggio che stiamo ammirando.
La metafora subacquea aiuta benissimo a capire: così come "pinneggiando" dobbiamo evitare di alzare nei passaggi più complessi polvere e fango dal fondo, così mentre operiamo sui mercati dobbiamo prestare attenzione a quello che apparentemente sedimentato nel fondo (delle memorie) possa improvvisamente alzarsi.


La reputazione si crea con quello che facciamo, giorno dopo giorno, ma al tempo stesso si deve gestire, costruendo opportunità per dare rilevanza ai nostri successi e, se possibile, gestendo i possibili rischi.
Un impegno gravoso, reso incessante proprio dall'intangibilità dell'economia virtuale. La ricetta per governare al meglio questa realtà passa attraverso la cura e valorizzazione del sé, entità distinta dall'impresa per cui si opera. Un esempio lampante in tal senso viene dal mondo della consulenza, ove vale sempre di più il consulente rispetto alla struttura in cui questi opera. In questo il mondo dei legali è all'avanguardia.
In conclusione, investire nella propria reputazione è tanto importante quanto eccellere nel proprio lavoro. Ma ricordandosi che, l'impresa sempre più globale e virtuale, cerca e apprezza la reputazione individuale che, grazie all'intangibile online, è moneta di scambio.

Titolo: Reputation economy: Come ottimizzare il capitale delle nostre impronte digitali
Autori: Michael Fertik e David C.


Thompson
Editore: Egea

Federico Unnia


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