La lezione della Grecia per l'Italia
Bazzani (Saxo Bank): l'Europa non esiste. Il nostro Paese ha buttato via dieci anni, si parla già del decennio perduto, vediamo di non sprecare i prossimi dieci
Nonostante la crisi della Grecia sia ancora lontana dal vedere una "accettabile" conclusione, una cosa possiamo già dire di averla imparata: l'Europa non esiste.
La totale assenza di una coesione di intenti e quindi di una politica comune, più o meno la stessa dimostrata sul tema immigrazione, è infatti un chiaro sintomo della debolezza ideale dell'Unione Europea.
L'idea di Europa abbracciata nella seconda metà del secolo scorso nasceva nello spirito di superare tutti i nazionalismi e le provinciali rivalità, quelle stesse rivalità che oggi, tutt'altro che superate, hanno portato alla totale incapacità di gestire i problemi.
Se questi sono i risultati di quasi un sessantennio di costruzione europea, difficilmente qualcuno potrà essere ottimista sul suo futuro.

Che la Grecia fallisca o meno, l'Europa, così giovane e formatasi aggregando Paesi così diversi e con economie così differenti, non sarà più la stessa.
E lo sappiamo bene noi italiani, che dopo 150 anni di unità abbiamo la "questione meridionale" ancora più che mai aperta.
Eppure l'Italia, sia politicamente che economicamente, ha più futuro che non l'Europa come oggi la conosciamo.
Nel 2015 si prevede un aumento del prodotto interno lordo italiano pari allo 0,7% in termini reali (l'eventuale fallimento della Grecia inciderà sull'export italiano meno dell'1% il che significa un impatto sul PIL non superiore allo 0,2%), cui seguirà una crescita dell'1,2% nel 2016 e dell'1,3% nel 2017 (dati Istat) ed è noto che questi numeri sono inferiori a quelli tedeschi e di altri paesi più forti, ma pensate a cosa potremmo fare se davvero il Paese venisse riformato!
L'Italia ha buttato via dieci anni, si parla già del "decennio perduto", vediamo di non sprecare i prossimi dieci.
Siamo tutti commissari tecnici di calcio e forse siamo tutti economisti in Italia ma credo che su alcuni punti si possa ottenere un consenso sufficientemente ampio:
- necessità di una semplificazione fiscale, prima ancora di alleggerire le tasse: questo consentirebbe una efficace lotta all'evasione fiscale ancora troppo alta.
Il gettito recuperato deve poi essere utilizzato per alleggerire la pressione fiscale