Grecia: il default incombe, ma l'uscita dall'euro rimane incerta
Gianelle (Russell Inv.): gli scenari previsti sono tre: raggiungimento di un accordo, nessun accordo ma la Grecia rimane nelleuro, nessun accordo e uscita dalla moneta unica
Alla luce degli ultimi eventi, benché abbiamo modificato le probabilità dei nostri differenti scenari, non abbiamo cambiato le nostre conclusioni sul posizionamento dei portafogli.
Manteniamo, infatti, un sovrappeso sull'azionario europeo e sulle obbligazioni dei periferici, ma attendiamo segnali più forti prima di aumentare le posizioni.
Continuiamo a vedere la Grecia come un'opportunità di acquisto.
Guardiamo con attenzione alla Bce considerato il suo ruolo chiave.

La trattativa tra la Grecia e i suoi creditori si è interrotta.
La decisione di Tsipras di indire un referendum e la campagna per il voto "no "porta con sé diverse domande.
1.
Come ci si aspetta che la Grecia voterà?
La proposta dei creditori non è stata né finalizzata, ne formalizzata.
Inoltre le trattative riguardavano un'estensione del programma in atto che però formalmente è terminata il 30 giugno.
Un voto "si" dei greci potrebbe semplicemente rivitalizzare il programma.
In realtà, però, il referendum è un voto se lasciare o meno la zona euro.
2.
Un accordo può essere raggiunto prima del referendum?
In teoria si, in pratica crediamo che sia molto improbabile.
3.
Perché Tsipras sta percorrendo questa strada?
Sinceramente non sappiamo e non comprendiamo.
Probabilmente dovrà dare le proprie dimissioni in caso prevalga il si.
Più probabilmente, vuole posizionarsi in caso di elezioni lampo.
4.
Cosa accadrà se la Grecia non pagherà la tranche di pagamenti all'Fmi?
Ciò chiude le porte di una partecipazione del Fondo Monetario Internazionale a un programma futuro.
Cosa che ai creditori non piace affatto.
Inoltre fa sorgere la domanda su come la Bce valuterà il collaterale garantito dal governo greco.
Può non fare niente, aumentare gli standard dei collaterali o può ritirare completamente il supporto del programma ELA.