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29/04/2015

economia

Investimenti a senso unico

Carcaterra (Anima): con rendimenti obbligazionari sempre più contenuti l'unica strada per rendere il portafoglio più efficiente è quella di diversificare in azioni e valute

Il futuro prossimo dei mercati sembra ruotare intorno sostanzialmente a due pilastri: gli effetti sull'inflazione del Quantitative Easing avviato dalla Banca Centrale Europea da una parte e, dall'altra, il momento in cui la Federal Reserve americana darà il via libera al tanto atteso rialzo dei tassi. Del resto, la recente manovra ultra espansiva della Bce si propone proprio di mettere in moto un circolo virtuoso che riporti l'inflazione a una soglia vicina al 2%, ridando così ossigeno anche ai consumi e facilitando la ripresa economica. L'impatto del Quantitative Easing, a circa un mese dall'avvio del piano, ha determinato intanto una lieve ripresa delle aspettative di inflazione, che però restano tra le più basse di sempre.
Anche se le valutazioni dei mercati azionari in alcuni casi hanno toccati i massimi, il team gestionale di ANIMA nel medio termine continua a preferire all'interno dei suoi fondi i mercati azionari e in particolare le Borse europee. 
Queste ultime sono infatti sostenute, oltre che da tassi di interesse ai minimi storici, dal supporto della Bce alla ripresa economica nell'Eurozona.


Ciò non esclude, però, che potranno verificarsi momenti di volatilità e di brevi flessioni: il rialzo dei tassi da parte della Federal reserve o situazioni come quella attuale, con le tensioni tra vertici europei e governo greco per la complessa situazione legata al debito ellenico, potrebbero causare movimenti bruschi dei mercati. A livello geografico, oltre all'Europa, privilegiamo ancora il Giappone.

Il dollaro può ancora crescere

La nostra idea sul cambio euro/dollaro resta a favore di un apprezzamento del dollaro nei confronti della moneta unica (vedi grafico); riteniamo che il movimento di deprezzamento di quest'ultima verso il biglietto verde (-11% da inizio anno) possa continuare almeno fino a giugno; tuttavia molto dipenderà dalle prossime mosse della Fed. La banca centrale americana comincerà a rialzare i tassi nel corso dell'anno, ma a detta della sua Presidente Janet Yellen il processo potrebbe "accelerare, rallentare o subire pause", in base ai dati macroeconomici che emergeranno e soprattutto cruciale sarà il tasso di disoccupazione.



In pratica, se quest'ultimo negli Usa proseguirà nella sua marcia al ribasso, virando verso la soglia di piena occupazione fisiologica pari al 3-4%, verosimilmente dovrebbe crearsi un circolo virtuoso in grado di far crescere anche i consumi e di conseguenza l'inflazione; a quel punto quindi la Fed dovrebbe per forza di cose alzare i tassi. Per quanto riguarda il posizionamento su sterlina e yen si conferma, rispettivamente, neutrale e negativo.

Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima SGR


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