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01/04/2015

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Prevedere, guidare e realizzare il cambiamento: questa la sfida manageriale piu' importante

Carbonari (Value for Talent): ciò che le aziende ci richiedono sono figure di elevato standard professionale, in possesso di un solido know-how tecnico ma anche capaci di empatia, autorevolezza e visione, tutte espressioni di leadership

Il successo di un processo di cambiamento è legato alla presenza in azienda di manager capaci di esprimere -– accanto a un solido know-how tecnico specialistico –- doti di leadership, empatia e visione strategica. Questo è l'identikit delineato, dopo anni di ricerca manageriale d'alto livello e attenta osservazione del mercato, da Value For Talent, boutique di Executive Search specializzata nella gestione di progetti di internazionalizzazione, managerializzazione e turn-around, che coniuga al suo interno esperienze di head hunting, consulenza strategica e direzione delle Risorse Umane.
Una delle sfide più importanti che le aziende oggi si trovano a fronteggiare è il rafforzamento del livello di leadership espresso all'interno dell'organizzazione, che non può più essere esclusivo appannaggio delle figure apicali, ma deve riguardare l'intera popolazione manageriale.
"Se guardiamo alle richieste che le aziende ci rivolgono quando devono inserire executives e managers –- ha commentato Marianna Carbonari, Amministratore Delegato di Value for Talent - rileviamo come costante nel profilo ideale il requisito della leadership.

Questo è vero in modo particolare quando si cerca un agente del cambiamento, una figura a cui affidare la trasformazione dell'azienda per renderla sostenibile, performante e capace di emergere in un contesto competitivo sempre più difficile".
Quando si parla di cambiamento, essere manager sembra non bastare più: il tradizionale gap di concezione tra Leader e Manager tende a sfumare, facendo emergere l'esigenza di profili in grado di interpretare il proprio ruolo bilanciando efficacemente i due insiemi di competenze.
"Ciò che le aziende ci richiedono di più, siano queste multinazionali o imprenditoriali, è la consulenza nella selezione di figure manageriali di elevato standard professionale, in possesso di un solido know-how tecnico ma anche capaci di empatia, autorevolezza e visione, tutte espressioni di leadership", ha proseguito Carbonari. "Il manager italiano del 2015 – soprattutto in considerazione della particolare fase economica, culturale e competitiva che il Paese sta vivendo - è molto spesso un manager chiamato a contribuire ad un processo di cambiamento; il suo ruolo viene vissuto come elemento determinante per la crescita e sopravvivenza di un'organizzazione in quanto riassume in sé il compito di promuovere e rafforzare una cultura in cui il cambiamento sia non solo proposto ma anche implementato con successo".


Value for Talent ha identificato i requisiti ritenuti essenziali e più apprezzati dalle aziende che hanno recentemente commissionato ricerche di executive e manager da inserire in processi di change management:
- leadership e carisma, e quindi la capacità di generare entusiasmo e motivazione, attivando il coinvolgimento e promuovendo il lavoro di team, gestendo la fase inevitabile delle resistenze;
- visione strategica, grazie alla quale il manager comunica gli obiettivi, prevede e anticipa le criticità e gli ostacoli del cambiamento a livello di individuo e organizzazione, traccia il percorso per il loro superamento;
- influenza e negoziazione, e quindi la capacità di convogliare opinioni e convinzioni verso la comprensione dell'obiettivo aziendale, facilitandone il conseguimento;
- capacità organizzative e di pianificazione, definendo i piani di azione per condurre il cambiamento, conoscendo bene i target, progettando le azioni in modo differenziato e rendendo il processo sostenibile per tutti;
- resilienza, che permette di reagire e gestire al meglio lo stress e le criticità e reagire positivamente alle difficoltà.



"Per aumentare l'accuratezza del proprio contributo, identificando con una migliore approssimazione le caratteristiche personali e le doti di leadership dei candidati, abbiamo inserito nel processo di valutazione l'assessment del quoziente di intelligenza emotiva, condotto con il metodo SixSeconds dai partners certificati di Value for Talent", ha concluso Carbonari.  


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