Frena il calo dei consumi delle famiglie italiane
Secondo l'Osservatorio di Findomestic, per i consumi, nel biennio 20112013, la spesa a valore delle famiglie italiane è calata del 2,4%. Le prospettive però fanno ben sperare, specialmente per il comparto dei durevoli: +1,2%
Un confronto tra le speranze e le aspettative dei giovani di oggi e quelle dei loro coetanei di 30 anni fa o stato il tema centrale dell'ultima edizione dell'Osservatorio di Findomestic. L'indagine, inoltre, anticipa anche quello che sarà l'andamento dei consumi delle principali categorie di beni durevoli per l'anno in corso.
Per quanto riguarda questo secondo aspetto, l'andamento dei consumi delle famiglie italiane, nel biennio 2011-2013, ha registrato un calo della spesa complessiva del 2,4%. Il 2014, però, è l'anno dell'arresto della caduta, visto che i consumi interni dovrebbero far segnare un +0,5% finale.

I settori che chiudono il 2014 con le performance migliori sono il mercato dell'auto nuova, che è destinato a chiudere il 2014 con un +4,0% in termini di immatricolazioni e un +5,0% in termini di spesa, e quello dell'usato: +3,8% in valore sul 2013.
Si tratta comunque di una ripresa debole per il mercato auto, stimolata prevalentemente dalla necessità di effettuare le sostituzioni non più rimandabili dei vecchi veicoli.
Sempre tra i mercati che riportano un andamento positivo c'è il settore dei mobili, che riporterà nel 2014 un valore di 13,74 miliardi, in crescita dell'1,5% sull'anno precedente, la telefonia (+1,4% per una spesa stimata pari a 3,89 miliardi) e i grandi elettrodomestici (+1,0%, per un valore complessivo stimato di 2,87 miliardi). In positivo anche il comparto motoveicoli (+2,7% in valore, -1,5% in n° di pezzi venduti), grazie alla crescita delle vendite di moto di cilindrata superiore e nonostante il trend negativo dei ciclomotori. Segnano invece un segno meno il settore dell'elettronica di consumo (-6,3%, per un controvalore finale atteso di 2,35 miliardi), quello dell'information technology (-3,1% per una spesa complessiva di 2,11 miliardi) e quello della fotografia (-24,7% della spesa per vendite stimate in 300 milioni di euro).

Le aspirazioni di ieri e di oggi
Ma come è cambiato lo stile di vita dei trentenni di oggi rispetto a quello dei trentenni della metà degli anni Ottanta? Si tratta di due generazioni a confronto e di due universi distanti e distinti: nati e cresciuti in una realtà in espansione, i sessantenni odierni aspiravano a diventare qualcuno, tramite percorsi di vita stabili e tappe pianificate. I beni che acquistavano facevano parte di questo perimetro e spesso erano segni di status e appartenenza ideologica: la macchina e la casa. Premiante era la durata e la garanzia, l'acquisto era fatto per durare nel tempo e mantenersi. In sintesi i trentenni di allora erano ottimisti, in grado di assumersi responsabilità e di aderire a percorsi preconfezionati.
I giovani di oggi vivono in una condizione di costante cambiamento, senza possibilità e prospettive di sviluppo, respirano scetticismo, sono costretti a fenomeni di adattamento continui. In questo contesto di precarietà si ampliano a dismisura le possibilità di scelta. Diventa premiante l'esperienza acquisita attraverso percorsi esplorativi, le scelte divengono instabili e fluttuanti. Quello che conta non ? più il possesso di un bene, ma l'esperienza che questo fornisce.
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