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31/12/2014

economia

Russia: aziende ancora in grado di gestire le pressioni finanziarie

Millendorfer (Raiffeisen Capital Management): Fino a quando il conflitto con l’'Ucraina continuerà, la cautela sarà all’'ordine del giorno per gli investitori

Molte aziende russe, in particolare quelle del settore finanziario, stanno soffrendo gli effetti delle sanzioni UE/USA, le opportunità di finanziamento si sono ridotte e sono diventate più costose, ma a conti fatti il Paese è in grado di gestire questi vincoli abbastanza bene, per il momento.
Questo grazie alla grande quantità di riserve monetarie, che sono state accumulate negli anni positivi. Per quanto tempo le aziende saranno in grado di resistere a queste pressioni dipenderà innanzitutto dalla performance economica della Russia in futuro. Anche se il Paese, per quest'anno, riuscirà a malapena a evitare una recessione, molti economisti oggi ritengono che la crescita economica scivolerà in territorio negativo nel 2015.
Alcune imprese, e quindi l'economia più in generale, potranno beneficiare dell'effetto positivo della sostituzione delle importazioni, mantenendo la crescita su livelli positivi grazie alla produzione di beni finora importati, ma lo scenario si farà sempre più complicato. Il crollo del rublo e del prezzo del petrolio sono sfide estreme per il Paese, e resta da vedere se questi sviluppi hanno già toccato i minimi oppure no, a prescindere dal fatto che sia la valuta sia il prezzo del petrolio dovrebbero stabilizzarsi nuovamente nel medio termine.


In ogni caso, fino a quando il conflitto con l'Ucraina continuerà, la cautela è all'ordine del giorno per gli investitori. Per gli stranieri, è difficile comprendere le reali intenzioni della Russia. La possibilità di un "conflitto congelato" non rappresenterebbe una soluzione davvero soddisfacente (nemmeno per gli investitori), in quanto non risolverebbe il problema e non farebbe che prolungare il tiro alla fune politico. La possibilità di nuove future sanzioni rimane poco chiara e l'imprevedibilità di Putin ci ricorda che sono numerosi gli scenari possibili: sono ugualmente possibili una risoluzione inaspettatamente rapida del conflitto e una nuova escalation delle operazioni militari.
Il mercato dei capitali russo ha visto deflussi molto intensi, sia sul fronte della valuta sia sul mercato azionario e sembra che gli investitori continueranno a mantenere un atteggiamento di cautela. Per questo motivo Raiffeisen Capital Management mantiene una posizione di prudenza verso l'acquisto di azioni russe, considerata la mancanza di veri segnali di ripresa.
Allo stesso tempo, gli attuali livelli potrebbero indicare che siamo in prossimità dei minimi, poiché le valutazioni sono estremamente favorevoli e a sconto.


Inoltre il mercato offre ancora dividendi elevati che, alla fine del 2014, dovrebbero raggiungere un rendimento medio record intorno al 5%. Nel 2013, questa cifra si attestava al 3,5%. A questo proposito, vi è anche una pressione diretta da parte dello Stato, che impone alle società di distribuire dividendi elevati. È possibile che il dato sui dividendi nel 2015 scenda di nuovo spinto dalle condizioni economiche avverse.

Angelika Millendorfer, Responsabile Azionario CEE & EM di Raiffeisen Capital Management


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