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10/12/2014

economia

Famiglie: calano i progetti di spesa ma crescono quelli di risparmio

Secondo l'Osservatorio Anima-GfK, i prodotti finanziari guadagnano ancora terreno rispetto al “mattone”. La protezione del capitale investito e rendimento garantito restano le caratteristiche chiave

Ritorna l'incertezza nel futuro prossimo degli italiani, che dimostrano di essere più preoccupati di qualche tempo fa. Una percezione questa che, se da un lato crea nuovi timori, raffreddando la progettualità, al contempo, si traduce in un maggiore orientamento al risparmio, al fine di costruire "scorte" da utilizzare negli eventuali momenti di difficoltà. Chi ha ricevuto il Bonus di 80 Euro in busta paga, deciso dal Governo Renzi, però, nei tre quarti dei casi lo ha speso in tutto o in larga parte. Al contempo si accentua la preferenza per i prodotti finanziari, rispetto agli immobili. Protezione del capitale investito e rendimento garantito restano le caratteristiche guida nella scelta dei prodotti finanziari.
Sono queste le principali tendenze che emergono dall'edizione autunnale dell'Osservatorio promosso da ANIMA Sgr in collaborazione con la società di ricerche di mercato GfK. L'analisi - che si propone di indagare sui comportamenti finanziari delle famiglie italiane in funzione dei loro progetti – è stata realizzata nel corso del mese di ottobre, su un campione di 1.

080 adulti "bancarizzati" (cioè titolari di un conto corrente). Ma vediamo nel dettaglio quanto è emerso.

Si risparmia di piu' in ottica di protezione

Rispetto alla rilevazione della scorsa primavera, aumentano i pessimisti: ad ottobre il 58%, contro il 39% di maggio, ritiene che la situazione del Paese, nel prossimo anno, peggiorerà e in particolare il 36% è convinto che peggiorerà "di molto".
Di conseguenza, scende al minimo storico dall'avvio dell'Osservatorio la voglia di progettare delle famiglie: oggi il 53% dei "bancarizzati" fa progetti. In particolare, a conoscere un calo sono i progetti di consumo - andare in vacanza, provvedere all'istruzione dei figli, acquistare/ristrutturare casa… - che dal 43% scendono al 39%, mentre aumentano dal 26% al 29% i progetti di risparmio - costruire una pensione integrativa, mettere soldi da parte per emergenze/imprevisti, accumulare un capitale come riserva di sicurezza per il futuro…. Per "finanziare" i progetti, il 73% dei bancarizzati riduce le spese superflue, il 33% mette denaro da parte e il 13% riduce le spese importanti.



Aumenta ancora l'appeal per i prodotti finanziari a scapito degli immobili

L'Osservatorio ANIMA–-GfK conferma la crescita dell'interesse per i prodotti di investimento rispetto al "mattone". Avendo dei soldi da investire il 27% del campione sceglierebbe soluzioni di investimento (dal 25% di aprile) e solo il 14% case/immobili (come a aprile).
Nel sottoinsieme degli investitori -– all'interno del bacino dei bancarizzati si contano circa 9 milioni di investitori risparmiatori - il 63% (dal 61% di aprile) sceglierebbe prodotti di investimento e solo il 17% (dal 22% di aprile) investirebbe nel mattone.

Protezione del capitale e rendimento garantito guidano le scelte

A maggior ragione in un clima meno ottimistico, il principale driver di scelta dei risparmiatori è rappresentato ancora una volta dall'alta sensibilità per la dimensione della "sicurezza-protezione". A conquistare gli italiani si confermano due caratteristiche specifiche dei prodotti: il 45% (ad aprile era il 43%) presta attenzione alla protezione del capitale investito, il 36% (dal 33%) al rendimento garantito, il 22% bada ai costi contenuti e soltanto l'11% (a maggio si parlava del 13%) va alla ricerca di un rendimento "elevato".




Il bonus di 80 euro non contribuisce alla "riserva"

Per chi ha un reddito annuo lordo fino a 25mila Euro, il Governo guidato dal Premier Matteo Renzi ha introdotto un bonus di 80 Euro al mese a persona; ecco allora che tra i lavoratori dipendenti che dichiarano di averlo ricevuto in busta paga (il 23% circa degli intervistati, equivalenti a quasi 9 milioni di persone), il 72% afferma di averlo speso in larga parte o del tutto; il 17% di averne spesa una parte e l'11%, invece, di averlo accantonato quasi tutto. È interessante notare come lo stesso campione ad aprile, prima che arrivasse il bonus, aveva manifestato intenzioni differenti: solo il 49% pensava di utilizzarlo per intero e il 25% intendeva risparmiare tutto o quasi (25%).  


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