Mork & Mindy e la sovranità perduta

Mork viene dal pianeta Ork e Mindy cerca di spiegargli come funziona la vita sulla terra. Una rubrica di Gian Luca Bocchi

Mork: Ciao Mindy, sono stato ad un convegno sulla Costituzione Italiana e mi sento galvanizzato. Ho scoperto, e non me ne ero mai reso conto, che il popolo, di cui faccio parte anche io, è depositario della sovranità del Paese. Ma esattamente che cosa vuol dire?

Mindy: Caro Mork, in teoria questo significa che i cittadini attraverso l’uso dei loro diritti, ed in particolare quello elettorale, esprimono, nei limiti consentiti, quali sono le priorità della vita politica di un Paese. In pratica ti confiderò che non solo la sovranità del popolo mi sembra molto limitata, ma che addirittura quella dell’Italia si è irrimediabilmente ridotta negli ultimi anni.

Mork: Davvero Mindy? E allora chi comanda? Spiegati meglio

Mindy: Non so se hai avuto modo di seguire il balletto tra il nostro governo e la Commissione Europea che si sono inviati cortesissime missive in cui l’Europa sostanzialmente ha chiesto all’Italia di modificare la bozza di legge finanziaria per il 2015, perché quest’ultima non risponde ai precedenti impegni di riduzione del deficit e del debito, assunti dal nostro Paese nei mesi scorsi.

Al di là dunque delle frasi di circostanza e del perfetto inglese in cui sono redatte le lettere, in soldoni noi non possiamo decidere una finanziaria senza che l’Europa non lo permetta. In questi ultimi anni, dal governo Monti in poi in particolare, il nostro Paese si è progressivamente incatenato alle regole europee che nel frattempo sono divenute di volta in volta più stringenti e severe. Per esempio, il famoso obiettivo del tetto massimo al 3% del rapporto deficit/PIL al di sotto del 3% non basta più. Secondo il patto di stabilità e crescita il deficit strutturale deve tendere allo zero!!! Tu lo sapevi?

Mork: Veramente no, cara Mindy. Tutti gli esponenti politici sbandierano la nostra capacità di stare sotto al 3%, e nessuno ci ha spiegato che questo non vale più. E’ come prendere 6 nel compito in classe di matematica e scoprire che sarai comunque rimandato perché serviva un 8!

Mindy: ben detto Mork. Le regole sono sempre più ambiziose ma nessuno ai piani alti si preoccupa di spiegarcelo. Chiediamoci: chi ha firmato queste regole? Qualcuno ha verificato che questo progressivo svuotamento di sovranità sia effettivamente quello che il Paese vuole? I cittadini lo sanno che i nostri governi hanno margini di manovra così ridotti che poco importa chi votiamo: tutte le compagini governative, qualunque sia il coloro colore, dovranno sottostare ai vincoli cui abbiamo aderito.

Semplicemente si tratterà di decidere se aumentare le tasse o ridurre la spesa pubblica, ma scordiamoci qualsiasi intervento espansivo o qualsiasi investimento produttivo di rilievo, perché "ceteris paribus" l’Europa non ce lo permetterà. Vi ricordate il ritornello di una recente campagna elettorale: “è l’Europa che ce lo chiede?”. Sarebbe più onesto dire è l’Europa che ce lo impone! E noi ( ma noi chi?) vi abbiamo aderito.

Mork: Ma Mindy , è molto peggio di quanto pensassi. Abbiamo preso lucciole per lanterne su tutta la linea.

Mindy: Ecco caro Mork che torniamo a quel concetto di sovranità che oggi risulta quanto mai svuotato del proprio significato. Sembrano quelle monarchie in cui il re non detiene alcun potere e appare solo come una figura di facciata. O come quella favola in cui un sovrano viene truffato da un abile imbroglione che gli confeziona abiti talmente leggeri e pregiati da risultare invisibili. Solo un bambino, voce dell’innocenza e della verità, ha il coraggio di denunciare quanto tutti vedono ma nessuno tra i sudditi osa pronunciare quanto è sotto gi occhi di tutti.

Il re è nudo e oggi lo è più che mai.