Tra provocatori e tradizionalisti: la strada dei manager italiani per la crescita e lo sviluppo
L’indagine condotta da WOBI e Manageritalia in occasione del World Business Forum Milano 2014 evidenzia come, nell’attuale contesto, il giusto bilanciamento tra attitudine al rischio e percorso lineare di crescita sia la strada ritenuta più efficace (77%)
La provocazione come opportunità per il cambiamento e la crescita: è su questo che WOBI, azienda multimedia leader in executive education, e Manageritalia, Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del terziario privato, hanno chiamato a rispondere un campione di circa 30.000 manager di aziende italiane in occasione dell’edizione 2014 del World Business Forum, svoltosi a Milano.

Nell’attuale contesto economico e macro-sistemico, per i manager italiani la provocazione serve (97%) e, nella sua forma più efficace, consiste in un approccio combinato che miri, da un lato, a cambiare lo status quo interno, dall’altro a stupire e sfidare il mercato con nuove logiche e prodotti innovativi.
Tuttavia, in uno scenario che resta delicato, il 77% dichiara di seguire un approccio che combini il rischio con una componente di sicurezza.
Mettere un pizzico di creatività anche nelle decisioni solitamente prese su base razionale (33%), non temere gli errori e accettarli come parte integrante del processo di crescita (33%), capacità di mettersi nei panni dei propri interlocutori (19%), clienti fornitori stakeholder, partendo quindi dai bisogni per rendere davvero efficace il proprio approccio, sono invece le cosiddette soft skill che la business community riconosce a un provocatore di successo.
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