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06/08/2014

economia

L'attenzione si spostera' sull'inflazione negli Stati Uniti

Salomons (Kempen Capital Management): Il ciclo economico negli USA si sta normalizzando ed è logico che anche i tassi saliranno a livelli più normali. La FED ha chiaramente affermato che vuole procedere lentamente per non far deragliare l'economia

Con l'economia degli Stati Uniti sempre più in espansione, gli investitori inizieranno a spostare la propria attenzione. Per mesi gli investitori hanno sopravalutato i timori di deflazione in Europa. Il pendolo oscillerà verso la crescente inflazione congiunturale negli Stati Uniti. Non c'è motivo di preoccuparsi, in quanto la causa del pick-up è la crescita più forte. È il segnale che l'economia si sta normalizzando. Noi siamo già posizionati in linea con questo scenario e rimaniamo positivi sull'equity e sul credit risk.
Per quanto concerne le valutazioni, su cui si basano i nostri rendimenti attesi a lungo termine, non vediamo modifiche sostanziali rispetto al mese scorso. Tuttavia, il buon andamento di tutte le asset class nella prima metà del 2014 ha ridotto i rendimenti attesi a lungo termine. Dato che anche il rendimento privo di rischio si è ridotto, ci aspettiamo comunque di essere ripagati per l'assunzione di rischio.

Una economia globale in via di miglioramento

Ci aspettiamo che, nella seconda metà di quest'anno, la ripresa dell'economia globale continui.

I mercati sviluppati sono in testa, con gli Stati Uniti in prima fila e l'Europa a seguire. La produzione industriale degli Stati Uniti è in ripresa, l'utilizzo della capacità produttiva è in aumento, vengono creati posti di lavoro e - forse più importante - i salari sono in crescita. Di conseguenza l'inflazione sta lentamente aumentando. Questo non deve preoccupare; finché c'è capacità produttiva residua nell'economia, i margini di profitto non devono diminuire di molto e i guadagni delle imprese rimangono solidi. Chiaramente, la situazione in Europa è persino migliore, in quanto i margini di profitto hanno ampio spazio per crescere.

Normalizzazione della politica monetaria

Il ciclo economico negli Stati Uniti si sta normalizzando ed è logico che anche i tassi saliranno a livelli più normali. La FED ha chiaramente affermato che vuole procedere lentamente per non far deragliare l'economia. Anche se molti esperti temono che questo alimenterà l'attività speculativa, le autorità monetarie hanno dichiarato che, se necessario, non utilizzeranno la politica monetaria per contenere questa crescita.

Il nuovo gioco, e la parola d'ordine negli ambienti della politica monetaria, è vigilanza macro-prudenziale. Ciò significa che altri strumenti verranno utilizzati per contenere i potenziali impatti negativi dei tassi di interesse bassi. Attualmente, la Banca d'Inghilterra è la più esplicita sull'utilizzo di queste misure. Tuttavia, non è ancora chiaro se la vigilanza macro-prudenziale sarà un successo.

Meno attenzione verso la deflazione UE

Dato il ciclo economico, e scontando la politica monetaria più restrittiva, ci aspettiamo che, negli Stati Uniti, i rendimenti obbligazionari salgano. Questo non vuol dire che i rendimenti obbligazionari in Europa seguiranno immediatamente. Sia la crescita, sia l'inflazione sono più basse che negli Stati Uniti. Questo si riflette anche nella posizione politica della BCE, che sta sperimentando nuovi modi per essere più accomodante. Poiché le politiche monetarie della FED e della BCE continuano a divergere, così faranno anche i tassi di interesse. Secondo noi, l'attenzione sulla deflazione nella zona Euro, con conseguenti rendimenti sempre più bassi, sta per cambiare. Anche i rendimenti europei aumenteranno, ma semplicemente meno e forse un po' più tardi.




I mercati emergenti rimangono interessanti

Nel frattempo, la situazione nei mercati emergenti si sta stabilizzando. Il miglioramento delle prospettive per l'economia cinese ha avuto un impatto importante, sia direttamente attraverso le esportazioni, sia indirettamente attraverso l'aumento dei prezzi delle materie prime. La Cina ha iniziato a stimolare l'economia, al fine di facilitare la transizione verso un tasso di crescita sostenibile. Questo, rispetto a diversi mesi fa, migliora le prospettive per i mercati emergenti. I venti di coda che spirano dall’estero saranno una manna, ma in molti paesi sono bilanciati da venti contrari nell’economia domestica. Ma al minimo e, in media, l’outlook rimane positivo.

La fiducia degli investitori ancora forte

La volatilità implicita dei mercati finanziari è molto bassa. Sebbene la volatilità possa rimanere a questi livelli per diversi anni, questo è un motivo di preoccupazione. In assenza di volatilità, gli investitori possono essere tentati di prendersi più rischi di quanto dovrebbero. Tuttavia, per ora questa preoccupazione non è confermata da altre misure di fiducia da parte degli investitori.


Né possiamo identificare un catalizzatore che potrebbe renderci più cauti.

Roelof Salomons, Chief Investment Strategist, Kempen Capital Management

 


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