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23/07/2014

economia

Ne' troppo caldo, ne' troppo freddo

Wöhrmann (DeAWM): La crescita dell’economia mondiale prosegue a ritmi sostenuti, senza alcun segnale di surriscaldamento o, al contrario, di raffreddamento. In questo scenario, i mercati azionari evidenziano un andamento positivo

Per i mercati finanziari la parola magica è "Gol­dilocks economy”. Nella fiaba di Riccioli d’Oro (Goldilocks in inglese), la protagonista assaggia tre scodelle di zuppa: la prima è troppo calda, la seconda è troppo fredda, mentre la terza è giusta. Nel mondo reale parliamo di “Goldilocks economy” quando l’economia non è troppo cal­da né troppo fredda, quindi non vi sono rischi di inflazione né di recessione.

Le nostre stime di cre­scita globale per il 2014, scese al 3,4%, hanno subito una riduzione di 30 punti base. Questa revisione al ribasso è in parte attribuibile all’im­patto delle severe con­dizioni meteorologiche che nei mesi scorsi han­no colpito gli Stati Uni­ti, dove attualmente si stima una crescita del 2,3% per l’anno in corso. Tuttavia, la crescita statunitense sarà probabil­mente molto sostenuta nei prossimi trimestri, inoltre abbiamo alzato leggermente, all’1,0%, le nostre stime di crescita 2014 per l’Eurozona e per quest’anno ci aspettiamo livelli di inflazione anco­ra bassi in tutte le principali regioni economiche.

La ripresa è trainata dagli Stati Uniti, seguiti dal Giappone, mentre l’Eurozona sta ancora recu­perando terreno. Queste diverse fasi di ripresa economica incideranno, tra l’altro, sulle decisio­ni di politica monetaria. Mentre l’U.S. Federal Reserve Board (Fed) sta lentamente, ma ine­sorabilmente, togliendo il piede dall’acceleratore monetario con la progressiva riduzione degli acquisti di obbligazioni, la Bank of Japan (BoJ) sta spingendo al massimo sul pedale monetario. Dal canto suo, la Banca centrale europea (BCE) a giugno ha segnalato l’intenzione di adottare una politica monetaria più espansiva. Dubitiamo che la BCE e la BoJ aumenteranno i tassi di interesse il prossimo anno, mentre la Fed potrebbe avviare un ciclo di rialzi già nel terzo trimestre del 2015. Di conseguenza, le divergenze tra le politiche monetarie sono destinate ad accentuarsi in fu­turo, con ripercussioni anche sui mercati dei cambi. In un quadro di maggiore crescita econo­mica, caratterizzato da tassi di interesse in au­mento e da una politica monetaria più restrittiva negli Stati Uniti, molti segnali indicano un raf­forzamento del dolla­ro USA.


D’altro canto, l’anno scorso abbiamo visto che una politica monetaria statunitense un po’ meno espansiva è in grado di provocare un’impennata dei rendi­menti obbligazionari. Suggeriamo quindi cautela sul mercato obbligazionario. Vi sono buone probabilità che la “Goldilocks eco­nomy” non sia solo una fiaba. L’accelerazione del­la crescita economica globale e l’inflazione mode­rata saranno presumibilmente i due fattori chiave che risolleveranno gli utili aziendali e sosterranno i titoli azionari. Ci aspettiamo quindi che i mercati azionari continuino la loro corsa al rialzo.  

Asoka Wöhrmann, Co-chief Investment Officer DeAWM

 


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