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23/07/2014

economia

Gli italiani alla ricerca della rata leggera

Nel I semestre 2014 ad una domanda di mutui ancora debole si abbinano importi richiesti più contenuti e durate dei finanziamenti più lunghe

Nonostante il progressivo miglioramento del quadro congiunturale, la perdurante incertezza circa le prospettive reddituali e le difficili condizioni sul mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione che si è stabilizzato su livelli record, condizionano ancora la domanda di credito da parte delle famiglie, che appare ancora debole. A conferma di questo scenario, secondo l’ultima rilevazione del Barometro CRIF aggiornata al 30 giugno 2014, in questo primo semestre dell’anno si è ulteriormente consolidata la tendenza da parte degli Italiani ad orientarsi su soluzioni in grado di gravare meno pesantemente sul bilancio familiare, con una domanda di mutui e prestiti ancora improntata alla prudenza ma, soprattutto, con importi richiesti più contenuti e durata dei finanziamenti più lunga. Per quanto riguarda il numero di richieste presentate agli Istituti di credito per finanziare l’acquisto di un immobile o i consumi, specie quelli di beni durevoli o di costo elevato, nel I semestre 2014 si registra un andamento a due velocità: per i mutui continua il lento recupero verso i volumi pre crisi (con un +10,3% rispetto al corrispondente semestre 2014, che attenua solo parzialmente la pesantissima contrazione del 2012), mentre si conferma ancora negativa la domanda di prestiti personali e finalizzati (-6,9%).

 

LA DOMANDA DI MUTUI IPOTECARI

 

Per quanto riguarda nello specifico i mutui ipotecari, il mese di giugno appena concluso ha fatto registrare una crescita del numero di richieste pari a +14,1% rispetto allo stesso mese del 2013, il dato migliore a partire da luglio 2013, mese che aveva fatto segnare l’inversione di tendenza dopo la durissima crisi che aveva caratterizzato il comparto negli anni precedenti. A livello aggregato, la domanda di mutui registrata nei primi 6 mesi di quest’anno segna un +10,3% rispetto al pari periodo 2013, dato indubbiamente positivo ma che risulta ancora in forte ritardo rispetto agli anni 2009-2011, come evidenziato dalla tabella in cui sono riportate le variazioni percentuali (indicate in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi) relative al numero delle domande di mutui raccolte dagli istituti di credito e contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie. A conferma di un approccio prudente ancora non del tutto superato, l’analisi dell’importo medio richiesto presentata nell’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF mostra come nel primo semestre del 2014 per i mutui si sia attestato a 124.


655 euro contro i 127.836 dello stesso periodo del 2013, anche in virtù della contrazione del valore degli immobili oggetto di compravendita. Questa dinamica trova riscontro anche nella distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo: le classi in cui nei primi 6 mesi dell’anno in corso si sono maggiormente concentrate le preferenze degli italiani sono quella al di sotto dei 75.000 euro (con una quota pari al 28,5% del totale e una crescita rispetto al I semestre 2013 di 1,9 punti percentuali) e quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 Euro (sempre con una quota del 28,5%). Relativamente alla domanda di mutui per fascia di durata, invece, la classe compresa tra i 25 e i 30 anni risulta essere quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota pari al 27,9% del totale. Nel complesso, le richieste di mutui con piani di rimborso inferiori ai 15 anni oggi rappresentano poco più di un quarto del totale.  


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