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09/07/2014

economia

Le dieci regole anti-bolla per un portafoglio efficiente

Gorini (Clerical Medical): Sono semplici ma efficaci consigli per proteggere i propri investimenti e per limitare gli effetti negativi causati da atteggiamenti irrazionali

Wall Street che fa registrare il record di scambi con lo S&P 500 ai massimi e in continua crescita, Piazza Affari più tonica che mai, una generalizzata propensione al rischio. Eppure c’è chi teme un crollo repentino, come quello che si verificò nel 2000 allo scoppio della bolla Internet o quello legato alla crisi dei mutui subprime del 2008. Entrambi improvvisi, le cui avvisaglie furono però sottovalutate (o addirittura negate) dai più: analisti, istituzioni finanziarie, governi. L’euforia di questi giorni non ci deve far dimenticare le lezioni che arrivano da un recente passato. La bolla della new economy comportò una distruzione di ricchezza di $8 trilioni, pari alla somma del PIL di Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Spagna e fu preceduta da un’evidente disconnessione tra le valutazioni di mercato e ogni ragionevole aspettativa di crescita. In quegli anni, Cisco, per esempio, era valutata oltre 100 volte gli utili perché incorporava tassi di crescita degli utili futuri ben oltre il 15%. Nessun “guru” di Wall Street però aveva fatto presente che se questa crescita del 15% fosse continuata per i successivi venticinque anni, Cisco sarebbe arrivata a capitalizzare più dell’intera economia Usa.

Non è un caso che durante quella fase prolungata di euforia, il rapporto tra rating buy e raccomandazioni sell su singoli titoli, salì sino a quasi 100 a 1 (di norma è 10 a 1) anche grazie all’introduzione di tutta una nuova serie di parametri (cd. key metrics) per giustificare prezzi sempre più alti, come le miglia di cavi di fibra ottica posati o il numero di visitatori registrati a un sito Internet. Tornando ai giorni nostri, viene da pensare: quali metriche sono state utilizzate da Facebook per giustificare i $19 miliardi pagati per WhatsApp? Non è un mistero che in quest’ultimo periodo i giganti della rete (come Google) e in particolare i social network (Facebook, LinkedIn e Twitter), hanno visto crollare le quotazioni, generando panico da vendita e facendo temere lo scoppio di una nuova bolla. La comunità finanziaria è divisa. C’è chi sostiene la tesi di una correzione momentanea dovuta a forti realizzi da parte dei fondi di investimento. C’è invece chi parla di fine corsa e di inversione di tendenza. Clerical Medical, compagnia specializzata in polizze unit linked a premio unico e ricorrente, ha individuato 10 regole auree per proteggere i propri investimenti dal rischio di una ipotetica bolla.

Semplici consigli che possono risultare utili anche per arginare gli effetti negativi provocati da atteggiamenti irrazionali:

 

1.    Conosci te stesso

 

Il primo passo da compiere consiste nel conoscere la propria propensione al rischio, che può cambiare a seconda delle circostanze e delle fasi di vita. Innanzitutto bisogna essere consapevoli del fatto che quando le persone affermano di avere un’elevata propensione al rischio in realtà intendono dire che hanno un’elevata propensione al guadagno. È facile essere “coraggiosi” quando i risultati ci danno ragione, le cose si complicano, invece, quando si verificano delle perdite. Per focalizzare la reale propensione al rischio può essere utile ragionare in termini di obiettivi e di risultati e valutare, oltre alla probabilità, anche l’intensità di un evento sui propri investimenti. Bisogna cioè chiedersi non solo quanto guadagnerai se si fa la scelta giusta ma anche quanto si è disposti a perdere.  

2.    Non agire sull’onda emotiva

 

E’ sempre meglio dormirci su. Una decisione importante ha una grande nemica: la fretta.


È buona norma prendersi del tempo e se proprio non riusciamo a capire quale direzione far prendere al nostro investimento allora può essere utile chiedere e ottenere un parere da una persona di cui ci si fida, meglio se di un consulente finanziario. Il più basso livello di coinvolgimento diretto dell’altro soggetto, è spesso garanzia di obiettività.  

3.    Definisci una strategia di azione e seguila con disciplina

 

La strategia è nulla senza disciplina. Individuata una strada, ovvero una strategia, bisogna avere il coraggio di percorrerla consapevoli, però, che la capacità di seguire una direzione anche a dispetto dei risultati negativi di breve o medio periodo, impone una grande forza d’animo e soprattutto una ferrea disciplina. Come diceva Benjamin Graham, il grande economista britannico, uno dei padri del value investing, “le persone non hanno bisogno di straordinaria intuizione e intelligenza. Quello che serve loro è la forza di adottare delle regole e di seguirle”.  

4.    Diversifica il portafoglio

 

La diversificazione è una delle tipiche regole per migliorare il profilo del proprio portafoglio ed evitare gran parte degli errori comportamentali.


La diversificazione consente di smussare le volatilità delle singole asset class: un portafoglio diversificato consente di prendere ogni anno una posizione intermedia (mai la performance migliore ma mai neppure la peggiore). Investire nell‘attività che ha meglio performato negli ultimi anni – per esempio - non è una strategia efficace.  

5.    Ribilancia con disciplina il portafoglio

 

Il ribilanciamento è la migliore strategia per evitare la tendenza a comprare quello che sta salendo e vendere quello che è in fase ribassista. Nel lungo periodo incrementa in maniera sensibile il rendimento del portafoglio riducendone la volatilità. I benefici del ribilanciamento sono tanto più significativi quanto è maggiore la volatilità delle attività in portafoglio. Gran parte degli investitori non ribilanciano i propri portafogli perché sono bloccati dalla paura e dal rimorso di comprare e vendere al momento sbagliato. Proprio per questo dovrebbe essere effettuato in maniera automatica senza guardare al livello del mercato.  

6.    Evita lo stock picking

 

Il singolo titolo può andare a zero e non recuperare più le sue perdite, cosa che non può accadere al mercato.


Qualche esempio? Gli anni ‘90 sono stati uno dei periodi più positivi per Wall Street. In quel periodo lo S&P ha messo ha segno una performance annuale del 17% eppure, in quegli anni, su 2.397 società quotate sulla borsa USA, più di 500 hanno registrato una performance negativa.  

7.    Considera sempre il portafoglio nel suo complesso

 

In un portafoglio realmente diversificato è normale che alcune componenti registrino una performance negativa. Con tutti gli asset in portafoglio in positivo, invece di essere contenti, dovremmo chiederci il perché.  Focalizzandosi sul portafoglio complessivo e non sulle singole asset class, si evita la tentazione di effettuare operazioni “buy high/sell low”  che potremmo poi rimpiangere.  

8.    Usa i tuoi errori per migliorare

 

Persino George Soros ha rivelato di mantenere un diario in cui annota in tempo reale i ragionamenti sottostanti a ogni decisione di investimento. Confrontando il razionale dell‘investimento con il suo risultato, è possibile valutare se siamo stati fortunati o sfortunati, bravi oppure scarsi. Solo essendo obiettivi con noi stessi e tenendo traccia delle nostre decisioni possiamo imparare dagli errori.


 

9.    Non seguire la moda

 

Occorre evitare quei filoni di investimento troppo sotto i riflettori e che stanno riscontrando il favore della massa. Evitare di comprare fondi settoriali o tematici se non in un’ottica di diversificazione. La storia anche recente del settore biotech lo dimostra.  

10. Tieni segregato il tuo conto per le speculazioni (“mad money”)

 

Investire o fare trading di breve periodo con scommesse personali piccole o grandi può essere divertente. O pericoloso, a seconda dei punti di vista. E’ consigliabile porre un limite massimo a quanto si può perdere e non derogare mai a questo limite. Non utilizzare mai i propri risparmi per aggiungere soldi a questo conto anche se si è in guadagno.  

Matteo Gorini, sales and marketing manager di Clerical Medical ha commentato: “Il vero tema sul quale intendiamo sensibilizzare gli investitori è su come sottrarsi alla volatilità dei mercati evitando quegli errori comportamentali spesso frutto di atteggiamenti irrazionali o di sentiment di mercato condivisi e diffusi che però talvolta ci colgono impreparati in caso di crolli repentini.


Ci sono poi delle tipologie di investimento come i piani di accumulo in un’ottica previdenziale che sono completamente sganciate da questi due fattori e che affrontano gli alti e bassi dei mercati nel lungo periodo evitando il ciclo emozionale”.


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