Chi fa sport rende meglio al lavoro
Ceresa (Randstad): La convinzione che l\'attività fisica sia di aiuto anche nelle performance di lavoro è ampiamente diffusa tra i dipendenti di tutto il mondo, ma in Italia si nota una particolare attenzione al benessere psico-fisico
Per otto lavoratori su dieci compiere attività fisica regolare permette di ottenere migliori risultati anche in ufficio. Eppure solo un terzo dei datori di lavoro permette di praticare sport durante l\'orario lavorativo e appena il 37% mette a disposizione una palestra o attrezzature sportive in azienda. Una mancanza che per i dipendenti non sembra costituire un problema, perché la forma fisica è considerata prima di tutto una responsabilità personale. E l\'87% dei lavoratori pensa di avere abbastanza energia per andare ogni giorno in ufficio.

E\' quanto emerge dal Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata in 33 Paesi del mondo nel primo trimestre 2014 da Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato delle risorse umane, da cui emerge una particolare attenzione dei lavoratori italiani al benessere psico - fisico e al mantenimento di uno stile di vita sano. Il Randstad Workmonitor è realizzato attraverso un sondaggio sottoposto ai lavoratori dipendenti dei diversi Paesi di età compresa tra 18 e 65 anni, impegnati per un minimo di 24 ore alla settimana.
“I lavoratori italiani sembrano fedeli al motto mens sana in corpore sano”, afferma Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia. “La convinzione che l\'attività fisica sia di aiuto anche nelle performance di lavoro è ampiamente diffusa tra i dipendenti di tutto il mondo, ma in Italia si nota una particolare attenzione al benessere psico-fisico, percepito come il frutto di una combinazione di worklife balance e attività fisica regolare. Di certo, un lavoratore in forma fisicamente e mentalmente sta meglio e approccia con maggiore ottimismo e proattività la giornata lavorativa;in questo modo contribuisce meglio agli obiettivi di business. L\'impresa non può che trarre beneficio da questo atteggiamento positivo che si riflette sulla quantità e qualità produttiva. Deve, anzi, incentivarlo con un supporto concreto ad uno stile di vita sano”.

Mens sana in corpore sano
Dai risultati del Randstad Workmonitor emerge l\'opinione quasi unanime dei lavoratori italiani sul fatto che uno stile di vita salutare sia il risultato di un corretto equilibrio tra vita personale e professionale (secondo il 94% dei rispondenti) e della pratica costante di sport e esercizio fisico (per il 91%). Ma stare in forma incide anche nelle performance sul posto di lavoro: il 78% dei dipendenti italiani rende meglio in ufficio quando compie esercizio fisico o pratica sport regolarmente. Una percentuale superiore alla media globale - pari al 70% - da cui si distinguono i Paesi asiatici e latino-americani, i più convinti sugli effetti benefici dello sport anche sul lavoro, e quelli di Nord europa, Nord America e Australia, che si mostrano invece più tiepidi. Tra i lavoratori italiani, la convinzione accomuna sia uomini che donne, anche se appare più diffusa nella componente maschile (84% degli uomini e 73% delle donne).
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