Un milione di visitatori attesi a Rho Fiera per l'evento dedicato all'artigianato, con 2.800 stand da 90 paesi. Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi., sottolinea la crescente tendenza di giovani qualificati a scegliere l'artigianato come professione, spinti dalla ricerca di una vita più appagante.
Sempre più giovani, anche con elevata formazione accademica, scelgono di tornare alle proprie radici e dedicarsi all'artigianato. Questa tendenza, secondo Intiglietta, è motivata da tre fattori principali: la qualità della vita, il senso di appartenenza e l'opportunità di innovare la tradizione.
Lavorare con le proprie mani permette una maggiore connessione con la propria creatività e una vita più in linea con i propri valori. Il ritorno al luogo di origine offre un radicamento e una sensazione di pienezza difficili da trovare altrove. Infine, questi giovani artigiani non rinunciano alla modernità, integrando tecnologie avanzate e tecniche di marketing innovative per attualizzare i mestieri tradizionali. Questo approccio si riflette anche nella crescente attenzione alla sostenibilità, con una significativa presenza di imprese del settore biologico e vegano. Insomma, una scelta di vita, non solo un lavoro.
Per rispondere alla crescente domanda di prodotti legati al benessere, Artigiano in Fiera 2023 dedica un'area specifica a questo settore. Dall'alimentazione al fitness, passando per la cura della persona, il mercato del "vivere bene" rappresenta una fetta importante dell'economia globale, stimata tra il 5% e il 10% del PIL mondiale.
Intiglietta sottolinea l'importanza di queste realtà per il futuro del Made in Italy e auspica maggiori politiche di sostegno a livello nazionale, pur riconoscendo l'impegno di alcune regioni nel promuovere lo sviluppo di questa "economia puntiforme" radicata nella tradizione ma proiettata verso l'innovazione. È proprio da questi artigiani, e non dai fondi internazionali, che dipenderà il futuro del Made in Italy.