Emergenza sanitaria ed economica dopo il ritrovamento del batterio nell'acqua distribuita da Siciliacque.
Quindici comuni della provincia di Trapani sono alle prese con un'emergenza sanitaria dopo che è stata rilevata la presenza di salmonella nell'acqua potabile distribuita da Siciliacque. L'Asp di Trapani ha diramato una nota "urgentissima" invitando i sindaci dei comuni interessati a emanare ordinanze per limitare l'uso dell'acqua, vietandone l'utilizzo per scopi potabili. La situazione, decisamente critica, richiede interventi immediati per contenere i rischi per la salute pubblica.
Tra i comuni colpiti figurano Alcamo, Trapani, Erice e Valderice, centri importanti del tessuto sociale ed economico della provincia.
L'emergenza salmonella, oltre a rappresentare un grave rischio per la salute, rischia di avere un impatto devastante sull'economia locale, in particolare sul settore turistico e agroalimentare. La notizia della contaminazione potrebbe portare a un calo delle prenotazioni turistiche, con conseguente danno d’immagine per il territorio. Anche il settore agroalimentare è a rischio, con possibili blocchi alla vendita di prodotti locali. Per le aziende, questo si traduce in perdite economiche e potenziale chiusura delle attività, mettendo a repentaglio il sostentamento di molte famiglie. Ma non è tutto. L'emergenza comporta anche costi sanitari elevati, per visite mediche e ricoveri ospedalieri, mettendo sotto pressione le strutture sanitarie locali.
E' bene ricordare le basilari norme igieniche: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, pulire e disinfettare le superfici, cuocere bene gli alimenti. In caso di sintomi sospetti, è fondamentale consultare immediatamente un medico. Chi si ammala deve bere molti liquidi, riposarsi e seguire una dieta leggera. L’obiettivo è contenere l’emergenza e garantire al più presto il ritorno alla normalità.