

Le multiutility hanno registrato un aumento significativo degli investimenti, raggiungendo 6,3 miliardi di euro, un incremento del 47% rispetto al 2023. Questo incremento è stato principalmente orientato verso il potenziamento delle reti energetiche e del servizio idrico integrato. Si prevede una crescita ulteriore nel periodo 2025-2030, con investimenti totali stimati di 26,5 miliardi di euro, di cui 16,3 miliardi nel triennio 2028-2030.
Anche i gruppi energetici hanno aumentato i loro investimenti, raggiungendo 7,5 miliardi di euro, con un incremento del 4,2%. Questi attori hanno concentrato i loro sforzi principalmente nelle fonti di energia rinnovabile (FER), in particolare l'eolico e il fotovoltaico, e nelle infrastrutture di rete. I piani di investimento per il triennio 2025-2027 ammontano a 30,6 miliardi di euro, con un ulteriore aumento a 35,7 miliardi entro il 2030.
gli operatori di rete non sono stati da meno, con investimenti pari a 6,7 miliardi di euro nel 2024, un aumento del 21% rispetto al 2023. La crescita degli investimenti ha riguardato soprattutto lo sviluppo e la manutenzione delle reti.
Le risorse pianificate per il triennio 2025-2027 sono pari a 29,6 miliardi di euro, con un incremento fino a 34,5 miliardi considerando gli investimenti programmati da italgas e terna fino al 2030 e 2028, rispettivamente.
A livello europeo, si prevede una crescita degli investimenti per i gruppi integrati (98 miliardi di euro; +10%) e i gruppi rinnovabili (8,9 miliardi di euro; +25%), con un focus sullo sviluppo della capacità FER. Il rapporto ha analizzato anche l'andamento economico-finanziario del settore energetico, evidenziando un calo dei ricavi aggregati in italia (da 77,9 miliardi di euro nel 2023 a 74,5 miliardi nel 2024) e una crescita dell'utile netto (6 miliardi di euro, +16,3%). In europa, si osserva una tendenza simile, con una riduzione dei ricavi aggregati (648,1 miliardi di euro; -5,5%) e una forte crescita degli utili netti (55,4 miliardi di euro, +75,3%).
Lo studio ha inoltre esaminato le strategie di coinvolgimento degli stakeholder adottate dagli operatori energetici, che sempre più spesso si confrontano con l'opposizione delle comunità locali, fenomeno noto come nimby.
Prevalgono le strategie di comunicazione, ritenute efficaci per creare un legame solido con il territorio di riferimento.
Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici (nella foto), ha commentato: "il rapporto utilities 2025 restituisce un quadro complesso ed eterogeneo sull’andamento degli operatori energetici in italia e in europa". e ancora “nonostante la persistenza, seppur diminuita, delle incertezze geopolitiche e il livello ancora alto dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, la risposta degli operatori è stata molto positiva in termini di investimenti”.
Andrea Mayr, head of client coverage & advisory della divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo ha aggiunto: "i dati che emergono dal rapporto presentato oggi evidenziano l’aumento considerevole degli investimenti da parte di tutti gli operatori energetici, sia nel campo delle fonti rinnovabili, sia nel miglioramento di reti e infrastrutture".
in sintesi, il 2024 ha visto un'impennata degli investimenti nel settore energetico italiano, con un focus sulle fonti rinnovabili e l'ammodernamento delle infrastrutture.
Questo impegno, nonostante le sfide economiche globali, evidenzia la volontà degli operatori di guidare la transizione energetica e di rafforzare la competitività nel settore.

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