Brutte notizie per chi attendeva con ansia le modifiche al piano Transizione 5.0: le modifiche annunciate dal ministro Adolfo Urso per semplificare e rendere più appetibile il piano non arriveranno con il decreto fiscale. Un colpo di scena che rimanda tutto alla Legge di Bilancio.
L'emendamento Gelmetti, inizialmente previsto per apportare modifiche sostanziali a soglie, aliquote e maggiorazioni per il fotovoltaico, è stato ritirato. Il motivo? Fonti ministeriali affermano che il governo preferisce un pacchetto unico di modifiche, più completo e meglio studiato. Questo pacchetto includerebbe revisioni di scaglioni, aliquote, maggiorazioni, una mini proroga, semplificazioni e nuove regole sulla cumulabilità.
Un piano ambizioso, ma che necessita di più tempo rispetto ai tempi stretti del decreto fiscale. Il rinvio, dunque, sembra una scelta strategica per garantire un intervento più efficace ed organico.
L'emendamento Gelmetti, prima della riformulazione, prevedeva il passaggio da tre a due scaglioni di investimento (fino a 10 milioni e da 10 a 50 milioni di euro), aumenti delle aliquote (fino a 10 milioni: 50%, 55%, 60%; da 10 a 50 milioni: 15%, 20%, 25%), nuove maggiorazioni per i pannelli fotovoltaici (tipo a: 30%, tipo b: 40%, tipo c: 50%) e la cumulabilità con il credito d'imposta ZES. Altre modifiche, come una proroga al 30 aprile 2026, la semplificazione del calcolo del risparmio energetico per la sostituzione di macchinari vecchi di più di sette anni e l'eliminazione di restrizioni sulla cumulabilità con misure finanziate con risorse nazionali, erano attese con la Legge di Bilancio.
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