Questo divario, in costante aumento, è dovuto a fattori sia strutturali che contingenti. Difficoltà burocratiche, un mix energetico sbilanciato verso centrali a ciclo combinato e una minore diversificazione delle fonti energetiche contribuiscono a questa situazione critica. Il risultato? Un impatto devastante sull'industria energivora italiana, con cali significativi del fatturato e una crescente dipendenza dalle importazioni.
Settori più colpiti dalla crisi energetica
I settori più energivori, come la chimica, la metallurgia, i minerali non metalliferi e la produzione di carta, sono quelli che hanno subito le conseguenze più gravi della crisi energetica. La produzione industriale in questi settori ha registrato cali significativi nel 2022, un dato allarmante che evidenzia la fragilità del sistema economico italiano di fronte all'aumento dei costi energetici. Questo problema non è circoscritto all'Italia, ma riguarda l'intera Europa, con un aumento delle importazioni da paesi con prezzi dell'energia molto più bassi.
Investimenti necessari per la transizione energetica
La transizione energetica richiede investimenti massicci. Le stime parlano di decine di miliardi di euro all'anno, necessari per ammodernare le infrastrutture, promuovere le energie rinnovabili e sostenere la riconversione industriale. Questi investimenti riguardano diversi settori: elettrico, trasporti e industriale. Per il settore elettrico, si parla di oltre 15 miliardi di euro all'anno; per i trasporti, la cifra sale a 67 miliardi, con una particolare attenzione alla sostituzione dei veicoli a motore endotermico con quelli elettrici. Il settore industriale, anch'esso fortemente energivoro, richiede ingenti investimenti per la riconversione produttiva e lo sviluppo di nuove tecnologie. L'ammontare complessivo è enorme, richiedendo una pianificazione strategica e un impegno significativo da parte di pubblico e privato.
PwC Italia, attraverso il suo Presidente e AD Giovanni Andrea Toselli, sottolinea l'importanza di considerare le diverse esigenze territoriali e di settore, concedendo alle imprese il tempo necessario per pianificare gli investimenti.
Un futuro sostenibile? Il peso degli investimenti
La strada verso un futuro sostenibile è tracciata, ma irta di ostacoli. I dati sono chiari: gli investimenti necessari sono enormi, ben oltre le previsioni iniziali. Si parla di centinaia di miliardi di euro a livello europeo, con l'Italia che dovrà affrontare una quota consistente di questa spesa. L'onere finanziario è rilevante, ma indispensabile per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e garantire un futuro energeticamente sostenibile. Un impegno che richiederà una collaborazione efficace tra istituzioni e imprese, e una pianificazione attenta per evitare impatti sociali ed economici negativi.
Una sfida complessa, ma non impossibile da affrontare, a patto di una visione strategica e di un impegno collettivo.
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