L'Italia si trova ad affrontare una sfida cruciale: la transizione energetica. E' quanto emerso nell'incontro “Riconversione energetica: opportunità di crescita per le imprese”, organizzato da PwC Italia.
Costi elevati e la necessità di ingenti investimenti mettono a dura prova le imprese e l'intero sistema economico. Ma quali sono le prospettive e come si può affrontare questa complessa situazione?
Le imprese italiane pagano l'energia molto di più rispetto ai loro omologhi europei. Il prezzo dell'elettricità in Italia supera di gran lunga quello di Francia, Germania e Spagna.
Questo divario, in costante aumento, è dovuto a fattori sia strutturali che contingenti. Difficoltà burocratiche, un mix energetico sbilanciato verso centrali a ciclo combinato e una minore diversificazione delle fonti energetiche contribuiscono a questa situazione critica. Il risultato? Un impatto devastante sull'industria energivora italiana, con cali significativi del fatturato e una crescente dipendenza dalle importazioni.
I settori più energivori, come la chimica, la metallurgia, i minerali non metalliferi e la produzione di carta, sono quelli che hanno subito le conseguenze più gravi della crisi energetica. La produzione industriale in questi settori ha registrato cali significativi nel 2022, un dato allarmante che evidenzia la fragilità del sistema economico italiano di fronte all'aumento dei costi energetici. Questo problema non è circoscritto all'Italia, ma riguarda l'intera Europa, con un aumento delle importazioni da paesi con prezzi dell'energia molto più bassi.
Una sfida complessa, ma non impossibile da affrontare, a patto di una visione strategica e di un impegno collettivo.