Il futuro di TikTok negli Stati Uniti è appeso a un filo.
Una corte d'appello federale si pronuncerà entro il 6 dicembre sulla legge che obbliga ByteDance, la società cinese proprietaria dell'app, a cedere le sue attività americane entro gennaio o affrontare il divieto. La decisione avrà un impatto significativo sul panorama digitale americano e sulle relazioni tra Usa e Cina.
La Corte d'Appello del Distretto di Columbia, composta dai giudici Sri Srinivasan, Neomi Rao e Douglas Ginsburg, dovrà valutare le argomentazioni di TikTok e dei suoi utenti.
Diverse sono le possibili sentenze, ognuna con conseguenze molto diverse. Un'ipotesi è la conferma della legge, costringendo ByteDance a una rapida cessione o ad un ricorso alla Corte Suprema. Questa mossa, però, potrebbe non essere abbastanza veloce per evitare la chiusura immediata. Una seconda ipotesi prevede la conferma della legge, ma con la dichiarazione di ingiustizia nei confronti di TikTok. Il Dipartimento di Giustizia, infatti, accusa TikTok di rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale a causa dell'accesso a enormi quantità di dati personali di cittadini americani. La corte potrebbe quindi chiedere al governo di seguire una procedura formale per certificare la minaccia alla sicurezza nazionale, dando così una possibilità a TikTok di evitare il divieto, o almeno di guadagnare tempo. Un'altra via, infine, potrebbe vedere la corte dichiarare incostituzionale la legge, accogliendo le argomentazioni di ByteDance che la definisce una violazione del diritto alla libera espressione.
Al contrario, una sentenza favorevole a TikTok rafforzerebbe il principio della libera espressione online, ma potrebbe lasciare aperte preoccupazioni riguardo la sicurezza nazionale. Insomma, la partita è ancora aperta e il 6 dicembre potrebbe cambiare il mondo digitale, per sempre.