Banco Bpm: piani ambiziosi e sfide cruciali

Banco Bpm: piani ambiziosi e sfide cruciali

Banco Bpm è in fermento. Il consiglio di amministrazione di Piazza Meda si è riunito per sei ore per discutere i prossimi passi su temi chiave: dall'OPA su Anima al miglioramento degli obiettivi finanziari. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna non intende lasciare nulla di intentato. L'attenzione è alta, con il fattore tempo che gioca un ruolo cruciale.

A inizio febbraio è prevista la presentazione dei dati relativi al 2024. Contestualmente, o nelle settimane successive, potrebbe arrivare un aggiornamento al rialzo dei target del piano industriale. Una delle strategie chiave è una maggiore remunerazione per gli azionisti.

Banco Bpm ritiene che l'offerta da 10,1 miliardi di Unicredit non rifletta il vero valore della banca.



Il mercato sembra concordare: le azioni di Bpm quotano ben al di sopra dei livelli del concambio proposto da Unicredit. Gli analisti stanno rivedendo al rialzo le valutazioni. Ubs ha recentemente alzato il prezzo obiettivo a 9 euro per azione, oltre il 7% in più rispetto al valore attuale. Anche Barclays ha indicato le possibili strategie per sbloccare il valore della banca.

I dati finanziari del 2024 sembrano promettenti. Le stime indicano ricavi superiori a 5,6 miliardi di euro (rispetto ai 5,34 miliardi del 2023) e un utile netto oltre 1,5 miliardi (in crescita rispetto a 1,43 miliardi).

Un altro tema caldo è l'OPA su Anima. Dopo il via libera del governo, che ha deciso di non esercitare il golden power, ora è necessario il semaforo verde di Consob, Ivass e BCE. Il consiglio di amministrazione non ha ancora deciso se rilanciare il prezzo di 6,2 euro per azione di Anima. Il mercato si aspetta un rilancio, con il titolo di Anima che si mantiene sopra il prezzo offerto, a circa 6,7 euro.


Un rilancio dell’OPA su Anima avrebbe ripercussioni sull'offerta di Unicredit, aumentando il valore implicito della banca.

Il CEO di Unicredit, Andrea Orcel, si è dichiarato “abbastanza ottimista” sulla possibilità di convincere il governo italiano. Orcel ritiene che il golden power sarà un'opportunità per evidenziare tutti i vantaggi dell'operazione. Ha definito "prematuro" parlare di un rilancio del prezzo dell'OPA, ribadendo che l'offerta attuale è un buon punto di partenza.

Il governo Meloni sembra orientato ad attivare il golden power, per proteggere le filiali e i posti di lavoro di Banco Bpm. L'offerta di Unicredit ha complicato la strategia del governo di creare un terzo polo bancario italiano, unendo Bpm e Mps. Nel novembre scorso, il governo ha ceduto a Piazza Meda una quota del 5% di Mps e sta cercando di vendere ulteriori quote a un gruppo di investitori italiani come Delfin e Caltagirone.



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