Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha raggiunto un nuovo traguardo nel campo del supercalcolo, fornendo al Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) il supercomputer più potente al mondo, El Capitan. Questa macchina rivoluzionerà la ricerca scientifica e la sicurezza nazionale.
El Capitan, con una velocità di 1,742 exaflop e un'efficienza energetica di 58,89 gigaflop per watt, è un vero e proprio colosso tecnologico.
Il suo sistema di raffreddamento a liquido diretto, totalmente privo di ventole (100% fanless), contribuisce a questa straordinaria efficienza. Questo risultato consolida la posizione di HPE come leader nel settore, essendo l'unica azienda ad aver costruito tre sistemi exascale. La collaborazione tra HPE, il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, la National Nuclear Security Administration e AMD ha permesso di realizzare questo progetto ambizioso, aprendo la strada a scoperte scientifiche senza precedenti nel campo delle energie rinnovabili e della sicurezza nazionale. La potenza di calcolo di El Capitan consentirà di accelerare le scoperte scientifiche guidate dall'AI, un aspetto cruciale per affrontare le sfide del futuro.
Le applicazioni di El Capitan sono molteplici e di fondamentale importanza.
Per gli Stati Uniti, questo supercomputer rappresenta un vantaggio strategico nella sicurezza nazionale, supportando i Tri-Lab della National Nuclear Security Administration (NNSA) – LLNL, Sandia National Laboratories e Los Alamos National Laboratory – nelle attività di modellazione e simulazione 3D per garantire la sicurezza del arsenale nucleare. Ma la sua potenza non si limita a questo: El Capitan sarà impiegato anche in progetti di non proliferazione nucleare, antiterrorismo e nella ricerca su materiali innovativi, dati nucleari e scienza ad alta densità energetica, incluso lo studio della fusione nucleare. Anche ambiti non classificati beneficeranno di questo progresso, tra cui la sicurezza energetica, la lotta al cambiamento climatico e la scoperta di farmaci. La sua capacità di gestire carichi di lavoro di AI su larga scala, per l'addestramento e l'inferenza, promette un'ulteriore accelerazione in questi settori.
Insomma, un vero salto in avanti.
Le prestazioni eccezionali di El Capitan sono frutto di un'architettura innovativa. Il sistema si basa sulla soluzione HPE Cray EX, equipaggiata con APU AMD Instinct™ MI300A, che integra CPU e GPU in un unico pacchetto, insieme all'interconnessione HPE Slingshot e un sistema di storage personalizzato. L'HPE Slingshot, un fabric ad alta velocità basato su Ethernet, collega gli oltre 11.000 nodi del sistema, permettendo l'esecuzione di calcoli di grandi dimensioni. La soluzione di storage near-node, sviluppata in collaborazione tra LLNL e HPE, riduce al minimo la latenza. La scelta del primo sistema di raffreddamento a liquido diretto 100% fanless di HPE, con otto elementi di raffreddamento, contribuisce sia all'efficienza energetica sia alla compattezza del sistema.
L'Italia non è da meno. ENI, gigante dell'energia, ha di recente lanciato HPC6, il supercomputer aziendale più potente al mondo, classificandosi al 5° posto nella classifica TOP500. Costruito da HPE e situato nel Green Data Center di ENI, HPC6 supporta la ricerca e l'innovazione nel settore energetico, focalizzandosi sulla transizione energetica e sfruttando l'AI, la modellazione e la simulazione per lo studio di nuove fonti energetiche. Un chiaro segnale della leadership italiana nel settore tecnologico.
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
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