Coca-Cola: un Natale di polemiche per la pubblicità creata con l'intelligenza artificiale

Coca-Cola: un Natale di polemiche per la pubblicità creata con l'intelligenza artificiale


La nuova campagna pubblicitaria natalizia di Coca-Cola, realizzata interamente con l'AI, ha scatenato un'ondata di critiche. L'azienda ha puntato su un approccio innovativo, ma il risultato ha diviso l'opinione pubblica, sollevando interrogativi sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel settore pubblicitario.

Un Natale digitale?

La celebre campagna "Holidays are Coming", rivisitata con l'ausilio dell'AI generativa, prometteva un tocco moderno e tecnologicamente avanzato.


Coca-Cola ha sottolineato l'efficienza e la velocità del processo creativo, ottenendo un risultato "slick" e iperrealistico. Ma l'entusiasmo aziendale non ha trovato riscontro nel pubblico. Molti hanno definito la pubblicità "senza anima", priva della magia che caratterizzava gli spot originali. Il paragone con i vecchi spot, amati da generazioni, è impietoso: manca la spontaneità, quel tocco umano insostituibile. Gli utenti hanno evidenziato la mancanza di emozioni e autenticità, riscontrando invece un'atmosfera fredda e artificiale. Il risultato? Un'ondata di critiche feroci sui social media.

Errori e imperfezioni dell'AI

Oltre alla mancanza di calore umano, la campagna ha evidenziato i limiti dell'AI nella rappresentazione realistica. Diversi utenti hanno segnalato errori nell'immagine, come un pupazzo di neve con un solo occhio o scoiattoli che sembrano fondersi in un unico essere.


Anche il logo Coca-Cola su uno dei camion appare leggermente distorto. Questi difetti, seppur piccoli, hanno contribuito ad alimentare le critiche, dimostrando che l'AI, nonostante i progressi, non è ancora in grado di replicare perfettamente la creatività umana. Difetti che, nella pubblicità tradizionale, sarebbero stati sicuramente corretti in fase di post-produzione. Questo Natale è risultato, dunque, un fallimento inaspettato.

Un precedente?

Il caso Coca-Cola non è isolato. Anche altre aziende, come Apple e Toys "R" Us, hanno avuto esperienze negative con campagne pubblicitarie che hanno sfruttato l'AI o ne hanno affrontato il tema, generando reazioni simili. Questo fa riflettere sull'utilizzo responsabile di questa tecnologia nel marketing e sulla necessità di un equilibrio tra innovazione e autenticità.


Bisogna anche considerare il rischio di una percezione negativa da parte del pubblico, che potrebbe preferire pubblicità realizzate con approcci tradizionali, più umani e meno asettici. Sembra che l'emozione non si possa, al momento, ancora simulare.

In definitiva, la campagna di Coca-Cola ci lascia con una domanda aperta: l'AI può davvero riprodurre la magia del Natale? Forse, almeno per ora, la risposta è no. Ma la sperimentazione continua. Avremo altre sorprese in futuro?


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