Il mercato azionario globale mostra una forte concentrazione di potere nelle mani di poche aziende tecnologiche americane. Questa situazione, pur non essendo intrinsecamente negativa, presenta rischi significativi.
Il vice presidente della Bce, Luis de Guindos, ha evidenziato la vulnerabilità dei mercati finanziari a bruschi aggiustamenti. L'elevata esposizione a società tecnologiche ad alta capitalizzazione, soprattutto negli Stati Uniti, crea preoccupazioni riguardo una potenziale bolla speculativa legata all'AI.
Un cambiamento di sentiment nei confronti di questi colossi potrebbe innescare una caduta a cascata del mercato. La profonda integrazione dei mercati azionari globali amplifica questo rischio, con possibili ripercussioni internazionali.
De Guindos ha anche segnalato l'aumento dei rischi sovrani, legati ad alti livelli di debito in molti Paesi dell'Eurozona. Nonostante una diminuzione del rapporto debito/PIL dall'apice pandemico, i livelli di debito restano elevati. Eventuali slittamenti fiscali o dubbi sui piani di consolidamento fiscale potrebbero innescare rivalutazioni del rischio sovrano. Ampi deficit primari, inoltre, potrebbero ostacolare la risposta governativa a shock economici negativi, creando un circolo vizioso tra bassa crescita e sostenibilità del debito.
Il rischio di credito rappresenta un'altra vulnerabilità.
L'Europa deve adeguarsi al mondo in costante trasformazione, altrimenti non potrà generare abbastanza ricchezza.