L'OCSE presenta un quadro preoccupante della sanità italiana nel suo ultimo report, evidenziando l'invecchiamento della popolazione e le carenze del sistema.
L'Italia è uno dei Paesi europei più anziani, dopo il Portogallo. La percentuale di over 65 nel 2023 è quasi al 25%, destinata a superare il 33% entro il 2050. Questo incremento della popolazione anziana determina una maggiore domanda di servizi sanitari. La spesa sanitaria pro capite in Italia (2.947 euro nel 2022) è significativamente inferiore alla media UE (3.533 euro), nonostante una delle più alte aspettative di vita d'Europa (83,8 anni).
La spesa sanitaria italiana è cresciuta meno rispetto ad altri Paesi UE dopo la pandemia, attestandosi al 9% del PIL contro il 10,4% della media UE. Questo dato riflette una storica dipendenza dall'assistenza informale, nonostante l'elevata età media della popolazione. L’OCSE evidenzia la necessità di investimenti maggiori nell'assistenza a lungo termine, attualmente al di sotto della media UE.
Il sistema sanitario italiano soffre di una grave carenza di personale, soprattutto tra medici e infermieri. Oltre la metà dei medici italiani ha più di 55 anni, con il 27% sopra i 65 anni, il dato più alto in Europa. Il numero di infermieri è inferiore alla media UE. L’OCSE raccomanda miglioramenti nelle condizioni di lavoro e negli stipendi per attrarre e mantenere personale qualificato. Il ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci, ha annunciato un piano di assunzioni, ma il suo effettivo impatto è ancora incerto.
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