

Questo è dovuto soprattutto al settore chimico tedesco, che è fortemente dipendente dal gas naturale. La crisi del settore chimico si è poi estesa ad altre industrie ad alta intensità energetica, con un calo della produzione maggiore in Germania rispetto al resto dell'area euro.
Secondo, la domanda globale più debole, la frammentazione del commercio e la concorrenza cinese hanno penalizzato le aziende tedesche più che quelle degli altri paesi europei, data la maggiore apertura commerciale della Germania. Rispetto al periodo precedente la pandemia, il contributo delle esportazioni tedesche alla crescita del PIL è diminuito, scendendo sotto quello di altri grandi paesi europei. Infine, il settore automobilistico, che rappresenta il 16% della produzione manifatturiera tedesca (quasi il doppio rispetto alla media dell'area euro, che è meno del 9%) è stato colpito da un calo della domanda e dall'incertezza normativa legata alla transizione verso i veicoli elettrici e dall'aumento della concorrenza delle case automobilistiche cinesi.
Un'analisi della Banca d'Italia evidenzia come gli shock che si originano nell'industria tedesca si trasmettono in modo significativo al resto dell'area. In Italia, per esempio, questi shock spiegherebbero quasi un terzo delle fluttuazioni della produzione manifatturiera in un orizzonte temporale di sei mesi. "Tale impatto si sarebbe ridotto nel periodo successivo alla pandemia, pur rimanendo su valori ancora elevati", sottolinea l'istituto. Al contrario, gli effetti degli shock originati in altri paesi europei sull'industria tedesca risultano più deboli.
La dipendenza dal gas, la concorrenza globale e le difficoltà nel settore automobilistico sono le cause principali della contrazione manifatturiera in Germania. Questi fattori si ripercuotono negativamente sull'intera economia europea, data l'importanza dell'industria tedesca per l'area euro. L'analisi della Banca d'Italia mostra come le difficoltà di Berlino si trasmettano all'Italia e agli altri paesi, anche se in misura minore rispetto al passato.
In sintesi, l'industria manifatturiera dell'area euro sta affrontando una fase difficile, con la Germania che, a causa di fattori interni ed esterni, subisce un rallentamento maggiore. La crisi tedesca si propaga al resto dell'area, con effetti misurabili anche in Italia, evidenziando la forte interconnessione delle economie europee. La transizione energetica, le dinamiche commerciali internazionali e la concorrenza in settori chiave come quello automobilistico rappresentano sfide importanti per l'intero continente.

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