Eurozona: a febbraio produzione industriale +1,1% su mese e +11,2% su annoEurozona: a febbraio produzione industriale +1,1% su mese e +11,2% su anno


Secondo le stime preliminari di Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea, nel febbraio 2025, la produzione industriale destagionalizzata ha mostrato un incremento dell'1,1% nell'area dell'euro e dell'1,0% nell'UE, rispetto al mese precedente. Questo dato segna un'accelerazione rispetto a gennaio 2025, quando la produzione era cresciuta dello 0,6% nell'area dell'euro e dello 0,1% nell'UE. Ma cosa significa questo per l'economia europea? Approfondiamo i dettagli. Su base annua, ovvero confrontando febbraio 2025 con febbraio 2024, la produzione industriale è aumentata dell'1,2% nella zona euro e dello 0,6% nell'UE.



Un'analisi più dettagliata per principali raggruppamenti industriali rivela dinamiche eterogenee: Nell'area dell'euro, confrontando febbraio 2025 con gennaio 2025:

- i beni intermedi hanno registrato un aumento dello 0,3%;

- l'energia ha visto una diminuzione dello 0,2%;

- i beni strumentali sono aumentati dello 0,8%;

- i beni di consumo durevoli sono diminuiti dello 0,3%;

- i beni di consumo non durevoli hanno fatto segnare un notevole incremento del 2,8%. Nell'UE, sempre confrontando febbraio 2025 con gennaio 2025:

- i beni intermedi sono aumentati dello 0,1%;

- l'energia è aumentata dello 0,8%;

- i beni strumentali sono aumentati dello 0,9%;

- i beni di consumo durevoli sono diminuiti dello 0,4%;

- i beni di consumo non durevoli sono aumentati del 2,7%. A livello di singoli stati membri, si osservano performance molto differenti.


Gli incrementi mensili più consistenti sono stati registrati in Irlanda (+10,8%), Belgio (+7,4%) e Lussemburgo (+6,3%). Al contrario, i cali più marcati si sono verificati in Croazia (-3,9%), Grecia (-3,6%) e Romania (-2,1%). L'Italia ha fatto registrare un -0,9%, come la Germania, mentre la Francia un +0,7%.

Passando al confronto annuale, nell'area dell'euro, tra febbraio 2025 e febbraio 2024:

- la produzione di beni intermedi è diminuita del 2,7%;

- l'energia è aumentata dell'1,4%;

- i beni strumentali sono diminuiti dell'1,8%;

- i beni di consumo durevoli sono diminuiti del 2,3%;

- i beni di consumo non durevoli hanno segnato un notevole aumento del 9,7%.

Nella UE, nello stesso periodo:

- i beni intermedi sono diminuiti del 2,2%;

- l'energia è aumentata dell'1,4%;

- i beni strumentali sono diminuiti dell'1,7%;

- i beni di consumo durevoli sono diminuiti del 2,2%;

- i beni di consumo non durevoli hanno registrato un aumento dell'8,1%.


Anche in questo caso, le performance dei singoli paesi divergono significativamente. Gli incrementi annuali più elevati si sono registrati in Irlanda (+38,8%), Lituania (+9,1%) e Lussemburgo (+6,6%). Le diminuzioni più accentuate si sono osservate in Ungheria (-8,0%), Bulgaria (-4,7%) e Germania (-3,7%). L'Italia ha fatto registrare un -2,7% e la Francia un -0,3%.

Questi dati, nel complesso, suggeriscono una ripresa della produzione industriale in Europa, trainata in particolare dai beni di consumo non durevoli. Ciononostante, le performance eterogenee a livello di singoli paesi e settori indicano che la ripresa è ancora fragile e disomogenea. Sarà fondamentale monitorare attentamente l'evoluzione di questi indicatori nei prossimi mesi per valutare la solidità e la sostenibilità della ripresa industriale europea.


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