In una mossa che ha sorpreso molti, Broadcom ha annunciato il ritorno della versione gratuita di VMware ESXi, l'hypervisor di virtualizzazione.
Questo annuncio è arrivato quasi in sordina, all'interno di una nota relativa a un nuovo aggiornamento per VMware vSphere.
Parallelamente, sembra che Broadcom abbia deciso di eliminare il nuovo requisito minimo di 72 core per ciascun ordine, almeno per quanto riguarda l'area EMEA. Fino a febbraio 2024, era possibile scaricare una versione gratuita, seppur limitata, di ESXi.
La decisione di rimuoverla aveva generato non poche proteste da parte dei professionisti IT, che vedevano in questa versione un utile strumento per sviluppare le proprie competenze. Nell'annuncio di ESXi 8.0 Update 3e, l'azienda ha dichiarato: "Broadcom rende disponibile il VMware vSphere Hypervisor versione 8, un hypervisor di base. È possibile scaricarlo gratuitamente dal portale di supporto di Broadcom." È stato verificato che è effettivamente disponibile un file ISO che consente l'installazione di una versione limitata e senza scadenza di ESXi 8. Non è ancora chiaro se questa versione possa essere utilizzata anche all'interno delle aziende o se sia limitata agli utenti privati che desiderano migliorare le proprie competenze.
Esiste un limite agli otto core utilizzabili (indipendentemente dal fatto che siano fisici o logici), e sono presenti le stesse limitazioni della precedente versione gratuita, come l'impossibilità di gestire più macchine tramite vCenter o di usare le API per i backup.
Tuttavia, al momento, non sembrano esserci ulteriori limitazioni. A fine marzo, Broadcom aveva annunciato un cambiamento nel numero minimo di core associati alle licenze acquistabili dai rivenditori e partner delle soluzioni VMware: tale minimo era passato dai precedenti 16 core a 72 core, un aumento considerevole. Sembra però che Broadcom abbia fatto marcia indietro su questa decisione, almeno nel mercato EMEA: diverse fonti, tra cui alcuni distributori olandesi, confermano che il nuovo requisito è stato eliminato poco prima di entrare in vigore.
A conferma di questo cambiamento, Computer Gross, uno dei principali distributori italiani di prodotti VMware, ha rimosso il messaggio che aveva pubblicato su LinkedIn per annunciare la novità. Il mercato EMEA sembra dunque al sicuro da questo cambiamento; al momento, non si sa se questa decisione sarà estesa anche ad altri mercati.
Cosa significa tutto questo per il futuro di VMware? Ecco i punti chiave da tenere a mente:
- Il ritorno della versione gratuita di ESXi: una mossa che potrebbe riavvicinare molti professionisti IT alla piattaforma VMware.
- L'eliminazione del requisito minimo di 72 core (almeno in EMEA): un segnale di apertura verso le piccole e medie imprese.
- L'incertezza sul futuro: non è ancora chiaro quali saranno le prossime mosse di Broadcom e come queste influenzeranno il mercato della virtualizzazione. La decisione di Broadcom di fare un passo indietro su alcune delle sue precedenti politiche relative a VMware solleva interrogativi sul futuro della piattaforma e sul suo posizionamento nel mercato della virtualizzazione.
Sarà interessante osservare come queste nuove dinamiche influenzeranno le strategie delle aziende e le scelte dei professionisti IT nei prossimi mesi.
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
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