I prezzi dei prodotti di lusso sono aumentati del 20% tra il 2021 e il 2023, un aumento che ha contribuito a ridurre le vendite. Secondo Claudia D’Arpizio, senior partner di Bain&Co e autrice dello studio, la Gen Z, che ha meno disponibilità economica, ha ridotto gli acquisti di beni di lusso. Il successo dei canali di vendita off price, come gli outlet, e del mercato del second hand, che offre prezzi più bassi e un approccio sostenibile allo shopping, evidenzia la crescente attenzione dei consumatori al rapporto qualità-prezzo.
La fragilità della supply chain
Un altro elemento chiave che emerge dallo studio è la fragilità della supply chain del lusso. La produzione di beni di lusso, in particolare per quanto riguarda calzature e pelletteria, è fortemente concentrata in Italia e sta soffrendo a causa del calo delle vendite.
L’importanza di una clientela più eterogenea
Le analiste sottolineano l’importanza di aprire il mercato del lusso a una clientela più eterogenea, tenendo conto che nei prossimi cinque anni il mondo avrà 300 milioni di nuovi esponenti della classe media, di cui 150 milioni in Cina.
I brand del lusso dovranno quindi rafforzare la propria offerta di "entry item" per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, caratterizzato da un maggiore attenzione al prezzo e da una maggiore propensione all’acquisto di prodotti sostenibili.
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