Secondo quanto comunicato dal Eurostat, a marzo 2022 la produzione industriale destagionalizzata è diminuita dell'1,8% nell'eurozona e dell'1,2% nell'UE, rispetto a febbraio 2022. A febbraio 2022 la produzione industriale era aumentata dello 0,5% nell'area dell'euro e dello 0,6% nell'UE. A marzo 2022 rispetto a marzo 2021, la produzione industriale è diminuita dello 0,8% nell'area dell'euro ed è aumentata dello 0,7% nell'UE.
Nell'eurozona a marzo 2022, rispetto al mese precedente, la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 2,7%, i “beni di consumo non durevoli” del 2,3%, i “beni intermedi” del 2,0% e l'energia dell'1,7%, mentre la produzione di “beni di consumo durevoli” è aumentata del 0,8%. Nell'UE, la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 2,6%, i “beni intermedi” dell'1,4%, i “beni di consumo non durevoli” dell'1,0%, mentre la produzione di “beni di consumo durevoli” è aumentata dello 0,7% e quella di energia dell'1,3%.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni mensili sono state registrate in Slovacchia (5,3%), Germania (-5,0%) e Lussemburgo (-3,9%). Gli aumenti più elevati sono stati osservati in Lituania (+11,3%), Estonia (+5,1%), Bulgaria e Grecia (entrambe +5,0%). L’Italia ha fatto registrare un dato invariato, mentre la Francia un -0,5%.
Nell'area dell'euro a marzo 2022, rispetto a marzo 2021, la produzione di energia è diminuita del 4,0%, i “beni strumentali” del 2,7%, i “beni intermedi” dello 0,1%, mentre la produzione di “beni di consumo” non durevoli è aumentata del 2,8% e i “beni di consumo durevoli” di 6,6%. Nell'UE, la produzione di “beni di consumo durevoli” è aumentata del 6,6%, i “beni di consumo non durevoli” del 4,9%, l'energia del 2,7% e i “beni intermedi” dello 0,9%, mentre la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 2,5%.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni annuali sono state registrate in Slovacchia (7,3%), Irlanda (-5,5%) e Germania (-4,1%). Gli aumenti più elevati sono stati osservati in Lituania (+25,9%), Bulgaria (+19,1%) e Polonia (+17,4%). L’Italia ha fatto registrare un +3,0% mentre la Francia un -0,1%.