Titoli di stato, chi ha comprato il debito italiano e perché vanno meglio di altri

Titoli di stato, chi ha comprato il debito italiano e perché vanno meglio di altri


L'andamento dei titoli di Stato dell'area euro ha mostrato una certa instabilità tra settembre e dicembre, influenzato da fattori come le elezioni statunitensi. La BCE, nel suo Bollettino economico, ha evidenziato come i rendimenti dei titoli di Stato abbiano reagito in modo diverso rispetto ai tassi OIS, determinando un aumento dei differenziali. Ma non tutti i paesi hanno subito lo stesso impatto.

In particolare, la Germania ha visto un aumento del differenziale tra i titoli OIS e i Bund decennali, diventando positivo per la prima volta dal 2016.


La situazione in Francia è stata diversa, con i rendimenti dei titoli di Stato decennali in crescita a causa dell'incertezza sulle prospettive di bilancio del paese. Al contrario, Grecia, Spagna, Italia e Portogallo hanno registrato un impatto minore, favorito da una maggiore fiducia nelle loro politiche di bilancio.

L'Italia ha mostrato una riduzione di 9 punti base nel differenziale tra i rendimenti dei BTP decennali e il tasso OIS. Questo risultato, insieme ad altre evidenze, suggerisce una gestione oculata dei conti pubblici. È importante notare che nel 2024, i rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno visto un andamento positivo, come certificato dalle principali agenzie di rating internazionali. Questo è stato in parte favorito dalla responsabilità mostrata dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti.


Lo spread, ovvero il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi, è sceso di circa 100 punti base rispetto a due anni fa, attestandosi intorno ai 110 punti.

I rendimenti dei BTP italiani a dieci anni sono diminuiti di 19 punti base dall'inizio dell'anno, passando dal 3,70% al 3,51%, mentre quelli dei titoli di Stato equivalenti di Francia e Germania sono aumentati, raggiungendo rispettivamente il 3,02% e il 2,28%. Ciò conferma una maggiore fiducia degli investitori verso l'Italia, che sta beneficiando di una crescita economica superiore alla media europea e una stabilità politica che sembra mancare ad altri paesi. Anche Fitch ha migliorato l'outlook sul rating italiano, lasciando presagire una possibile promozione a Doppia B. L'avanzo primario dell'Italia è uno dei più alti in Europa, superando paesi come Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.


Un altro aspetto significativo riguarda l'aumento dell'interesse dei risparmiatori verso i titoli di Stato italiani. Tra il 2022 e il 2024, si è registrata una notevole ricomposizione tra i detentori del debito pubblico italiano. In particolare, la quota detenuta dalle famiglie italiane è salita dal 4,7% all'inizio del 2022, al 12,1% all'inizio del 2024. Lo stock di titoli di Stato in mano alle famiglie è aumentato di 109 miliardi nel primo trimestre del 2024 rispetto a inizio 2023, dopo un aumento di 69 miliardi nel 2023 rispetto al 2022. Nel 2024 si è raggiunto il nuovo massimo storico per i titoli a lungo termine, con 263 miliardi.

In sintesi, le previsioni di sfaceli dei conti pubblici e di spread impazzito legate al governo Meloni sono state smentite dai fatti. L'Italia sta dimostrando una maggiore solidità finanziaria e sta attraendo sempre più investitori, sia istituzionali che privati.

La fiducia nel nostro Paese è in crescita, supportata da dati economici positivi e da un contesto politico che sembra garantire maggiore stabilità.

I dati dei primi 5 paesi con l'avanzo primario più alto rispetto al PIL sono:

1. Italia 2. Germania (0,36%) 3. Francia (-1,31%) 4. Spagna (-1,38%) 5. Regno Unito (-2,07%)

I rendimenti dei BTP italiani a dieci anni sono scesi a 3,51%, mentre i titoli equivalenti in Francia sono a 3,02% e in Germania a 2,28%. Questo dimostra la maggiore fiducia degli investitori nel nostro Paese.


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