Queste dinamiche dovrebbero aver permesso di mantenere il tasso di disoccupazione ufficiale al 5,7%. Nello stesso mese si stima una stabilizzazione delle unità di lavoro standard (Ula), destagionalizzate, interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale. Il combinarsi di queste dinamiche ha comportato la conferma del tasso di disoccupazione esteso al 6,3%.
Anche a dicembre l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, dopo aver raggiunto il minimo nel mese di settembre, ha mostrato una piccola accelerazione attestandosi, secondo le prime stime, all’1,8% (1,6% a novembre).
Il moderato ampliamento rilevato negli ultimi mesi dall’area del disagio sociale, che si conferma comunque ai minimi da quando viene calcolato il MIC, non desta, al momento, particolari preoccupazioni.
I segnali di miglioramento registrati negli ultimi periodi sul versante dei consumi potrebbero, infatti, portare ad una moderata accelerazione dell’attività economica favorendo la tenuta del mercato del lavoro. Anche sul versante inflazionistico la tendenza all’aumento dei prezzi rilevata negli ultimi mesi non sembra destinata a progredire. Dopo un periodo di deciso rientro le dinamiche sembrano, infatti, improntate alla stabilizzazione.
La figura mostra le due componenti del MIC (in rosso l’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e in blu la disoccupazione estesa).
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