
Secondo gli economisti di J.P. Morgan, questo è "solo l'inizio della fine", e la guerra commerciale degli USA è tutt'altro che conclusa. Gli indici di Wall Street hanno registrato i maggiori guadagni giornalieri in percentuale da oltre un decennio, sollevati dal fatto che, con l'ultima inversione di rotta del presidente Donald Trump sui dazi, il commercio globale non si sarebbe fermato del tutto.
Ciononostante, i rapporti tra le due superpotenze commerciali mondiali si sono fatti più tesi, con Trump che ha inferto un colpo esplicito alla Cina aumentando le imposte sulle importazioni cinesi al 125%, rispetto al dazio del 104% entrato in vigore mercoledì.
La Cina aveva aumentato i dazi aggiuntivi sui prodotti americani all'84% e imposto restrizioni a 18 aziende statunitensi.
Al contrario, il Vietnam, un grande beneficiario della strategia "Cina più uno" dei produttori globali che mira a diversificare le catene di approvvigionamento, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per avviare negoziati per un patto commerciale. Giovedì, le azioni cinesi hanno aperto in forte rialzo e l'indice Hang Seng di Hong Kong ha fatto un balzo del 4%, anche se lo yuan onshore è crollato al livello più debole da oltre 17 anni.
Alcuni analisti attribuiscono l'aumento alle speranze di colloqui tra le due maggiori economie mondiali, nonché al sostegno di Pechino ai mercati e all'economia. Un'ondata di vendite di obbligazioni si è stabilizzata giovedì, mentre i rendimenti del Tesoro USA si sono ritirati, dopo che le forti vendite delle sessioni precedenti avevano riacceso i timori di fragilità nel più grande mercato obbligazionario del mondo.
Altre notizie riguardano il rapporto di marzo sull'inflazione USA, anche se probabilmente avrà meno importanza per i mercati, dato che i dati sono per lo più precedenti all'ultimo ciclo di pesanti prelievi imposti da Trump.
Il tema dei dazi resta quindi cruciale, con implicazioni che vanno ben oltre i semplici numeri economici. Ecco, nel dettaglio, la situazione attuale:
- USA: tregua di 90 giorni sulla maggior parte dei nuovi dazi, esclusa la Cina;
- Cina: aumento dei dazi aggiuntivi sui prodotti americani all'84% e restrizioni a 18 aziende USA;
- Vietnam: accordo con gli Stati Uniti per avviare negoziati per un patto commerciale;
- Hong Kong: indice Hang Seng in rialzo del 4%;
- Yuan: crollato al livello più debole da oltre 17 anni. La tregua sui dazi ha portato un sospiro di sollievo ai mercati, ma le tensioni commerciali tra USA e Cina rimangono elevate e potrebbero avere conseguenze negative sull'economia globale.

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