Il 2025 si preannuncia un anno cruciale per l'Europa e per l'intero Occidente, alle prese con una serie di sfide complesse: crescita economica fiacca, disuguaglianze sociali crescenti e tensioni geopolitiche con Russia e Cina, è quanto scrive Gunther Schnabl, Direttore del Flossbach von Storch Research Institute. Il conflitto in Europa orientale ha evidenziato la vulnerabilità del continente sul fronte della difesa, mentre l'ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mette in discussione il supporto americano.
In questo scenario, il ruolo della Germania, un tempo locomotiva dell'economia europea, è sempre più sotto i riflettori.
La Germania, dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie alle riforme economiche guidate dagli USA, ha vissuto un periodo di grande prosperità. La solidità del Marco tedesco ha contribuito alla crescita di tutta l'Europa. Con il Trattato di Roma del 1957, i principi di libertà economica tedeschi sono stati incorporati nel mercato unico europeo, basato sulla libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone. La Francia ha promosso la ridistribuzione delle risorse all'interno dell'Unione Europea attraverso istituzioni comuni, e ha spinto la Germania ad accettare una moneta unica, l'euro, base per il finanziamento della spesa pubblica tramite la BCE, Banca Centrale Europea.
L'architettura imperfetta dell'euro ha però innescato la crisi finanziaria del 2008, costringendo la Germania a ingenti salvataggi finanziari. Le banche tedesche, esposte con prestiti al Sud Europa, sono state supportate da fondi per 480 miliardi di euro. Successivamente, sono stati creati ulteriori pacchetti di aiuti per i paesi in difficoltà dell'eurozona, come il Fondo europeo di stabilità finanziaria (440 miliardi) e il Meccanismo europeo di stabilità (oltre 700 miliardi). Durante la crisi del debito, la Bundesbank ha accumulato crediti verso paesi come Italia e Spagna per oltre 1.000 miliardi di euro attraverso la BCE.
A partire dal 2021, il piano NextGenerationEU ha indirizzato 800 miliardi di euro verso i paesi meridionali. La Germania, attraverso il suo solido rating, supporta indirettamente i finanziamenti tramite obbligazioni dell'UE.
Nonostante ciò, nel 2024, la Germania si ritrova fanalino di coda nella crescita economica dell'UE. La produzione industriale e il clima economico sono in calo dal 2018. L'alta pressione fiscale e i costi per il salvataggio dell'euro hanno penalizzato gli investimenti infrastrutturali. Le generose prestazioni sociali, non più limitate ai soli cittadini tedeschi, sono entrate in conflitto con la politica climatica dell'UE. La crisi economica ha contribuito al crollo del governo.
I tassi di interesse bassi e gli acquisti di titoli di Stato da parte della BCE hanno reso meno dinamiche le imprese tedesche che oggi chiedono sussidi. La politica monetaria espansiva ha spinto molti elettori a sostenere l'AfD, partito euroscettico. L'incertezza sulla posizione futura della Germania nell'Unione Europea è palpabile.
L'Europa si aspetta ancora che la Germania resti il principale contributore netto. La BCE, attraverso il meccanismo di protezione della politica monetaria, ha segnalato di essere pronta ad acquistare i titoli di stato dei paesi in difficoltà.
Considerando le difficoltà finanziarie della Francia, la credibilità dell'euro dipende dalla solidità della Germania. Tuttavia, i partiti di governo, SPD e Verdi, e l'Unione CDU/CSU sembrano pronti ad allentare il freno all'indebitamento, visto che non ha senso rinunciare a investimenti utili per la nazione finanziando il tutto tramite debito, se alla fine tutti i debiti pubblici dell’UE diventeranno collettivi.
Allentare il freno all'indebitamento potrebbe avere gravi conseguenze per l'Europa. In passato, il debito per la riunificazione tedesca innescò una crisi in Europa.
Una situazione simile potrebbe ripetersi con un piano di investimenti tedeschi finanziato dal debito. La mancanza di flussi finanziari dalla Germania potrebbe far perdere interesse nell'UE ad alcuni paesi. La dissoluzione del mercato unico sarebbe un danno enorme per il continente. Per questo è essenziale che la Germania torni ad essere una potenza economica attraverso riforme di mercato e una moneta unica stabile.
Gunther Schnabl, Direttore del Flossbach von Storch Research Institute, sottolinea la necessità di riforme per ripristinare il ruolo trainante della Germania. Il futuro dell'Europa dipende in gran parte dalla capacità della Germania di riprendere il suo ruolo di motore economico. "La situazione è complessa e richiede soluzioni rapide e mirate, se l'Unione vuole sopravvivere e continuare a prosperare".
La Germania, dopo anni di leadership economica, si trova di fronte a una crisi che mette in discussione il suo ruolo nell'Unione Europea. La sua capacità di riprendersi sarà cruciale per la stabilità di tutta l'Europa. La pressione fiscale elevata, la riduzione degli investimenti e le politiche monetarie della BCE hanno indebolito l'economia tedesca e spinto gli elettori verso l'euroscetticismo. L'allentamento del freno all'indebitamento potrebbe portare a ulteriori problemi e mettere a rischio la stessa esistenza del mercato unico. Il futuro dell'Europa è appeso a un filo: la capacità della Germania di ritrovare la sua antica forza economica.
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
Il magazine ha cadenza settimanale, esce online il mercoledì mattina alle 7. La redazione posta alcune notizie quotidianamente, senza alcuna cadenza fissa.
Inoltre BusinessCommunity.it realizza la miglior rassegna economico finanziaria sul web, aggiornata in tempo reale.
© 2009-2025 BusinessCommunity.it. Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154