
Secondo l'autorevole esponente, la guerra commerciale innescata dagli USA potrebbe avere ripercussioni significative sull'economia globale. Si prevede, infatti, una contrazione di circa 0,25 punti percentuali nella crescita economica mondiale per l'anno in corso. Mentre gli Stati Uniti potrebbero trovarsi a fronteggiare uno "shock inflazionistico", l'Europa sembra dirigersi verso una fase di disinflazione. L'apprezzamento dell'euro, conseguente all'annuncio dei dazi, potrebbe ulteriormente smorzare le spinte inflazionistiche.
"C'è ancora spazio per tagliare i tassi, e dobbiamo decidere di farlo con un pragmatismo agile: pragmatico perché basato sui dati economici e agile perché dobbiamo agire con la necessaria rapidità", ha affermato Villeroy.
Nel frattempo, i mercati azionari cinesi hanno mostrato una sorprendente resilienza.
Le borse della Cina continentale hanno chiuso la seduta in territorio positivo, in controtendenza rispetto all'andamento ribassista registrato a livello globale. Questa performance è stata sostenuta dalla fiducia degli investitori negli interventi governativi volti a stabilizzare i mercati e a mitigare gli effetti della guerra commerciale con gli Stati Uniti. In particolare, le piazze di Shanghai e Shenzhen hanno messo a segno progressi significativi, alimentate dalle indiscrezioni circa imminenti riunioni al vertice per discutere nuove misure economiche.

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