La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto, la seconda riduzione consecutiva, a seguito della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. La mossa, ampiamente attesa, non ha scosso Wall Street, con i listini americani che hanno proseguito al rialzo.
Il Nasdaq e l'S&P 500 hanno raggiunto livelli record, mentre il Dow Jones è rimasto pressoché stabile. Tuttavia, le incertezze per la Fed rimangono numerose, a partire dal nuovo inquilino della Casa Bianca.
Jerome Powell, presidente della Fed, ha difeso l'autonomia della banca centrale e ha smentito con un secco "no" le voci secondo cui avrebbe lasciato l'incarico se richiesto da Trump. Ha ribadito che l'esautorazione del presidente della Fed non è consentita dalla legge.
Durante il suo primo mandato, Trump ha criticato duramente Powell, arrivando a definirlo più dannoso del presidente cinese Xi Jinping. Secondo indiscrezioni, Trump potrebbe sostituire Powell alla fine del suo mandato nel 2026. Tra i possibili candidati per la successione ci sono l'ex Goldman Sachs ed ex consigliere Kevin Warsh, l'ex membro della Fed Kevin Hassett e altri. Anche se Powell dovesse rimanere in carica, le incognite per la Fed sono molte.
Il secondo taglio dei tassi dell'anno è stato deciso per sostenere l'espansione economica, che continua solida. La banca centrale si è detta fiduciosa che l'inflazione raggiungerà l'obiettivo del 2%, ma le incertezze rimangono.