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Cosa muove i mercati: tra negoziati USA Cina e la politica monetaria della FedCosa muove i mercati: tra negoziati USA Cina e la politica monetaria della Fed


I mercati finanziari globali si muovono con cautela, ma segnali positivi emergono. I futures sulle azioni negli Stati Uniti hanno visto un netto rimbalzo. Anche il dollaro USA ha rafforzato la sua posizione sui cambi internazionali. A innescare questo movimento è stata la notizia dell'organizzazione di un incontro tra alti funzionari commerciali di Washington e Pechino, previsto per il prossimo fine settimana in Svizzera.

Però, nonostante questa apertura, l'attesa per la decisione della Federal Reserve sulla politica monetaria mantiene l'attenzione degli operatori.



E in Asia, i mercati mostrano una certa prudenza riguardo all'esito effettivo di un accordo sulle tariffe commerciali.

Il segretario al Tesoro americano Scott Bessent vede l'incontro come un passo verso la de-escalation. La Cina, invece, appare più misurata. Le azioni parlano più forte delle parole, citano da Pechino, un proverbio che sottolinea la necessità di vedere risultati concreti.

Il mercato azionario di Hong Kong, rappresentato dall'indice Hang Seng, ha registrato un aumento, pur ridimensionando i guadagni iniziali. Stessa dinamica per i titoli principali in Cina, saliti dello 0,4%. Diverso il quadro in Giappone: l'indice Nikkei è rimasto sostanzialmente invariato.

Le valute asiatiche, che avevano mostrato una forte dinamica, hanno perso slancio.


Il won coreano è sceso in modo marcato. La recente riduzione dei tassi d'interesse decisa dalla Banca Popolare Cinese ha pesato sullo yuan.

L'attenuazione delle tensioni commerciali fornisce un sostegno al dollaro. Un'ulteriore possibile spinta per la valuta americana potrebbe arrivare dalla riunione odierna della Federal Reserve. L'attesa è tutta per le decisioni sui tassi d'interesse. Dopo i recenti dati positivi sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, le aspettative per un taglio a breve si sono ridotte. Attualmente, il mercato sconta una probabilità quasi nulla di un intervento sui tassi oggi. Le speranze di un taglio a giugno sono scese al 33%, partendo dal 64% di un mese fa. La posizione del presidente della Fed, Jerome Powell, e un suo eventuale tono meno accomodante potrebbero influenzare ulteriormente il corso del dollaro.


Sul fronte interno, la Cina ha annunciato una nuova riduzione dei tassi e ha iniettato liquidità nel sistema bancario. Ha anche ampliato le possibilità per le compagnie assicurative di investire in azioni. Nonostante queste misure, la reazione del mercato è stata contenuta. Gli investitori attendono stimoli fiscali più consistenti e, soprattutto, restano concentrati sull'esito dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti.

Le borse globali hanno mostrato un graduale recupero nelle ultime settimane, superando le perdite registrate dopo l'introduzione di nuove tariffe. C'è la speranza che i colloqui possano portare a una qualche forma di accordo o a una riduzione delle imposte sulle importazioni.

La casa automobilistica tedesca BMW ha confermato le sue previsioni per il 2025. L'azienda ritiene che alcune delle tariffe sui veicoli importati a livello globale siano temporanee e si aspettano una loro diminuzione a partire da luglio.

Intanto, il prezzo dell'oro si posiziona oltre 100 dollari al di sotto del record raggiunto il mese scorso. Il petrolio Brent, pur essendosi stabilizzato intorno ai 62,74 dollari al barile, segna ancora un calo del 16% circa rispetto al periodo delle ultime comunicazioni sulle tariffe.


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