Le famiglie italiane fanno i conti con l'inflazione
Le famiglie italiane fanno i conti con l'inflazione


L'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha pubblicato i dati sui consumi di aprile, rivelando una situazione preoccupante per le famiglie italiane. Nonostante l'inflazione galoppante, le vendite al dettaglio sono diminuite sia in quantità che in valore, con una flessione dello 0,1% in valore e dello 0,3% nelle quantità rispetto a marzo. Nel confronto con aprile 2023, si registra un tonfo dell'1,9% in valore e del 3,3% in quantità.



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Nei primi quattro mesi dell'anno, la discesa dei consumi è stata dell'1,2%. I beni alimentari sono tra i più colpiti, anche se il confronto risente della diversa calendarizzazione della Pasqua, che nel 2023 è stata a marzo e quest'anno ad aprile. Su base annua, scendono soprattutto le vendite di calzature (-1,2% in valore), giocattoli (-1,6%) e foto, ottica e supporti magnetici (-2%). Crescono invece gli incassi per prodotti farmaceutici (+3,7%), elettrodomestici, radio e TV (+3%) e prodotti di profumeria e cura della persona (+2,7%).

Quanto alle tipologie di distribuzione, va bene il commercio online con ricavi saliti del 7,4% rispetto all'anno prima. Scendono invece del 3,8% gli incassi della grande distribuzione, mentre per le piccole superfici la flessione è dello 0,5%.

'Sulla pesante flessione delle vendite, che ad aprile scendono su anno del 1,9% in valore e del 3,3% in volume, gioca un ruolo decisivo la diversa collocazione della Pasqua, ma l'andamento dei consumi continua ad essere deludente,' dice il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. 'Se ad aprile le vendite alimentari crollano per effetto delle feste cadute quest'anno a marzo, quelle non alimentari rimangono al palo in volume, e crescono in valore del +0,6% per effetto del rialzo dei prezzi al dettaglio. Per questo sollecitiamo ancora una volta il governo ad intervenire,' conclude Melluso.

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'Una doccia fredda per il Paese. Dopo i dati dopati di marzo delle vendite alimentari in volume, decollate del 3,6% sull'anno precedente grazie alla Pasqua caduta quest'anno in marzo, insomma un miraggio dovuto al calendario, ora si torna alla dura realtà e le vendite si raffreddano,' afferma il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, che poi aggiunge 'Sia chiaro, però, che il dato negativo non riguarda solo le vendite alimentari. Quelle non alimentari in volume, infatti, sono stabili su aprile 2023. Insomma, il Paese è fermo e le vendite restano al palo se si considerano i dati scorporando l'effetto del calo dell'inflazione'. Secondo lo studio dell'associazione, se si traduce in euro il calo dei volumi consumati su aprile 2023, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 422 euro a prezzi del 2023. Una coppia con 2 figli acquista 587 euro in meno di cibo, mentre per una coppia con un figlio sono 532 euro in meno per mangiare.

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