La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane ha scatenato reazioni contrastanti sui mercati globali: euforia a Wall Street, timore in Europa e Asia.
Il Nasdaq ha registrato un balzo in avanti, trainato dalla crescita del 14% di Tesla, la cui quotazione è stata sostenuta dal supporto di Elon Musk. Il dollaro ha guadagnato terreno su tutte le valute, mentre il Bitcoin ha toccato nuovi massimi storici, superando i 75.000 dollari, spinto dalla promessa di Trump di rendere gli Stati Uniti la capitale mondiale delle criptovalute.
L'entusiasmo degli investitori americani è alimentato dalla previsione di un'accelerazione economica grazie alle politiche di Trump, come il taglio delle tasse, la deregolamentazione e i dazi. Queste misure, se attuate, dovrebbero tradursi in una crescita degli utili delle società americane, ma potrebbero anche alimentare l'inflazione.
La Federal Reserve, con il suo intervento sui tassi previsto per giovedì, si troverà a dover gestire un contesto più complesso, con il rischio di dover limitare i tagli dei tassi d'interesse per contrastare l'inflazione.
In Europa, la reazione ai risultati elettorali americani è stata ben diversa. La minaccia di dazi imposti da Trump ha scatenato timori per l'impatto sulle imprese del settore auto e delle energie rinnovabili. I mercati azionari europei hanno chiuso in calo, con Milano che ha registrato il peggior risultato (-1,54%).