

L’aumento della redditività è stato possibile grazie alla compressione dei costi, all’efficientamento energetico e alla tenuta dei prezzi. La quota di imprese manifatturiere con redditività elevata (ROI superiore al 10%) è salita al 46%, il dato più alto degli ultimi 15 anni.
Il 2024: un anno di sfide
Lo scenario internazionale per il 2024 è segnato da incertezze, con le crescenti tensioni geopolitiche che penalizzano il commercio internazionale. L’export italiano risente della debolezza della domanda tedesca e del calo degli scambi intra-UE. Le esportazioni italiane sono attese stabilizzarsi sui livelli record del 2022 e 2023, ma a prezzi costanti. Sul fronte interno, l’incertezza sta frenando il recupero dei consumi e degli investimenti. Il fatturato del manifatturiero italiano è atteso in calo a prezzi costanti nel 2024 (-0,9%), dopo il -2,1% del 2023. La contrazione sarà più intensa a valori correnti (-1,7%), a causa del rientro dei prezzi di vendita.
I settori più dinamici
Nonostante le sfide, alcuni settori del manifatturiero italiano continueranno a crescere nel 2024.
I settori più orientati all’export e con una domanda meno sensibile al ciclo economico, come la Farmaceutica e il Largo consumo, dovrebbero registrare un aumento del fatturato superiore al 4%. Anche l’Elettrotecnica sarà dinamica (+1,8%), grazie agli investimenti per la transizione energetica. Altri settori in crescita saranno gli Intermedi chimici (+1,5%) e la Metallurgia (+0,9%).
I settori in difficoltà
Il 2024 si presenta con prospettive meno positive per alcuni settori. La Meccanica e l’Elettronica chiuderanno l’anno con un calo del fatturato (-1,6% e -2,9% rispettivamente), penalizzate dall’incertezza sugli investimenti. Anche i settori legati all’edilizia, come i Prodotti e materiali da costruzione, i Mobili e gli Elettrodomestici, sono attesi in calo, a causa della rimodulazione degli incentivi e del rallentamento degli ordini per le ristrutturazioni. Il Sistema Moda (-5,5%) e gli Autoveicoli e moto (-6,6%) saranno tra i settori più colpiti, a causa di consumi deboli e di una difficile transizione verso l’elettrico.
Il futuro del manifatturiero italiano
Nel biennio 2025-26, l’industria manifatturiera italiana è attesa a una ripresa, con una crescita del fatturato prossima all’1% medio annuo.
Il rientro dell’inflazione, la ripresa della domanda europea e l’accelerazione nell’implementazione del PNRR sono tra i fattori che sostengono questa previsione. Le esportazioni italiane di beni manufatti torneranno a crescere a ritmi del 2,3% medio annuo a prezzi costanti. I settori più competitivi all’export e in linea con la doppia transizione digitale e ambientale continueranno a fare da traino. La Meccanica, l’Elettronica, l’Elettrotecnica, il Largo Consumo, la Farmaceutica e l’Alimentare e bevande sono attesi a una forte crescita nel biennio 2025-26.
Nonostante il rallentamento del 2024, l’industria manifatturiera italiana ha le carte in regola per affrontare le sfide future e consolidare il suo ruolo di motore dell’economia italiana.

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