Dopo un 2023 positivo per l’industria manifatturiera italiana, il 2024 si presenta con un’economia globale incerta, ma con buone basi per il futuro. I margini e la redditività delle aziende italiane sono cresciuti nel 2023 grazie a una maggiore efficienza e prezzi elevati, ma le tensioni geopolitiche e la debolezza della domanda europea potrebbero frenare la crescita nel 2024. Questo è quanto emerge dall'analisi dei Settori Industriali nel il Rapporto di ottobre 2024
di Intesa Sanpaolo con Prometeia: il 106° Rapporto Analisi dei Settori Industriali.
I dati sui bilanci del 2023 mostrano un’industria manifatturiera italiana in salute, con un Ebitda (utile operativo) che ha superato i livelli del 2022, attestandosi sull’11,1%. L’aumento della redditività è stato possibile grazie alla compressione dei costi, all’efficientamento energetico e alla tenuta dei prezzi. La quota di imprese manifatturiere con redditività elevata (ROI superiore al 10%) è salita al 46%, il dato più alto degli ultimi 15 anni.
Lo scenario internazionale per il 2024 è segnato da incertezze, con le crescenti tensioni geopolitiche che penalizzano il commercio internazionale. L’export italiano risente della debolezza della domanda tedesca e del calo degli scambi intra-UE. Le esportazioni italiane sono attese stabilizzarsi sui livelli record del 2022 e 2023, ma a prezzi costanti.
Le esportazioni italiane di beni manufatti torneranno a crescere a ritmi del 2,3% medio annuo a prezzi costanti. I settori più competitivi all’export e in linea con la doppia transizione digitale e ambientale continueranno a fare da traino. La Meccanica, l’Elettronica, l’Elettrotecnica, il Largo Consumo, la Farmaceutica e l’Alimentare e bevande sono attesi a una forte crescita nel biennio 2025-26.
Nonostante il rallentamento del 2024, l’industria manifatturiera italiana ha le carte in regola per affrontare le sfide future e consolidare il suo ruolo di motore dell’economia italiana.