
Il settore dei servizi italiano ha dimostrato una vitalità inaspettata all'inizio dell'ultimo trimestre del 2025, registrando un'espansione che non si vedeva da quasi un anno e mezzo. A ottobre, la crescita dell'attività e dei nuovi ordini ha accelerato in modo significativo, delineando uno scenario di ripresa robusta per un pilastro fondamentale dell'economia italiana. L'Indice HCOB PMI dell'Attività Terziaria in Italia è salito a 54.0, ben oltre il 52.5 di settembre. Questo dato rivela la progressione più forte del settore terziario in ben 17 mesi. Le aziende interpellato hanno ricollegato questo marcato aumento della produzione a un maggiore carico di lavoro, trainato da un flusso costante di nuovi ordini e dall'arrivo di nuovi clienti, il tutto in un contesto di domanda crescente.


È evidente che il volume dei nuovi ordini ha subito un incremento notevole a ottobre, proseguendo un trend di espansione per il terzo mese consecutivo e raggiungendo il suo picco da aprile 2024. Questi miglioramenti nelle vendite sono stati attribuiti all'acquisizione di nuove relazioni commerciali e a strategie di marketing efficaci. Un elemento di spicco è il ritorno delle vendite estere. Dopo quattordici mesi di contrazione, gli ordini internazionali hanno segnato un lieve, ma significativo, aumento. Questo rappresenta il primo impulso alle vendite totali proveniente dall'estero in nove mesi di crescita consecutiva. Alcune aziende hanno registrato un aumento delle commesse dai clienti europei, anche se alcune voci hanno evidenziato persistenti incertezze nel panorama globale.
Le prospettive per i prossimi dodici mesi rimangono positive per le imprese del settore dei servizi. Si prevede un miglioramento delle condizioni di mercato e l'ingresso di nuovi clienti, favorito anche da piani mirati al potenziamento dell'offerta di servizi.
Eppure, il livello di ottimismo è leggermente diminuito rispetto a settembre e si mantiene al di sotto della media storica. Parallelamente, la pressione sui costi operativi si è allentata. Il tasso di inflazione in questo ambito ha toccato il punto più basso in quattro anni e mezzo, un segnale rassicurante per la stabilità economica. Ciononostante, le tariffe applicate ai clienti hanno mostrato un rialzo più deciso, a testimonianza di una rinnovata capacità del settore di proteggere i propri margini di profitto. Le spese operative, però, continuano a crescere. Questo prolunga una tendenza inflazionistica che dura da quasi cinque anni e mezzo, con aumenti registrati nei prezzi energetici, nelle materie prime e nei costi assicurativi e consulenziali. Fortunatamente, il tasso di inflazione specifico dei costi gestionali è sceso ai suoi livelli più contenuti da aprile 2021.
Sul fronte dell'occupazione, le imprese del terziario hanno assunto nuovo personale con cautela a ottobre, spesso attraverso contratti a tempo determinato.
Il tasso di espansione occupazionale è stato marginale, il meno elevato da febbraio, momento in cui è iniziata l'attuale fase di crescita. Per otto mesi consecutivi, la capacità operativa ha evidenziato delle eccedenze. Nonostante il maggiore flusso di ordini e una crescita occupazionale più contenuta, il ritmo di smaltimento del lavoro inevaso è stato il più rapido in sei mesi, sebbene si sia mantenuto complessivamente modesto.
Secondo Nils Müller, Junior Economist presso la Hamburg Commercial Bank, “Il settore terziario italiano è entrato nel quarto trimestre con basi solide, con l’Indice HCOB PMI del settore terziario italiano salito ad ottobre a 54.0. L’accelerazione della crescita dell’attività è stata accompagnata dal robusto rialzo dei nuovi ordini, dall’acquisizione di nuovi clienti e dal rinnovato aumento delle commesse estere. La crescita dei servizi ha avuto un più ampio effetto sull’economia, spingendo l’Indice HCOB PMI Composito Italiano su 53.1, il valore più alto da marzo 2024. Se anche la produzione manifatturiera è tornata in espansione, la spinta si è chiaramente concentrata sul settore terziario.
Variegate sono le dinamiche dei prezzi rilevate nel settore terziario italiano. L’inflazione dei costi gestionali si è ridotta ai minimi in quattro anni e mezzo, offrendo alle aziende un certo sollievo. Le spese operative continuano però ad essere elevate, con riferimenti ai maggiori costi energetici, assicurativi e relativi a consulenze. In risposta a questo, i fornitori di servizi hanno aumentato maggiormente le loro tariffe applicate ai clienti, puntando a proteggere i propri margini e a migliorare le condizioni della domanda. La crescita dell’occupazione è rimasta attenuata, con marginali rialzi delle assunzioni da parte delle aziende e spesso utilizzando contratti temporanei. Nonostante il maggiore carico di ordini, il lavoro inevaso ha continuato a diminuire, indicando un’ostinata capacità operativa in eccesso. La fiducia è rimasta positiva ma inferiore ai valori storici, il che rispecchia previsioni caute legate ai persistenti tumulti globali. Nel complesso, i dati PMI di ottobre evidenziano la resilienza del settore terziario, che resta il motore principale della crescita dell’economia privata italiana.
Con il consolidamento della domanda complessiva e vendite estere che mostrano iniziali segnali di ripresa, le previsioni si sono schiarite, anche se le assunzioni e l’ottimismo restano attenuati

Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
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