HCOB PMI Terziario Italia: a maggio forte crescita
HCOB PMI Terziario Italia: a maggio forte crescita


L’ultimo HCOB PMI ha mostrato una ripresa sostenuta dell’economia terziaria italiana. Sia nuovi ordini che attività hanno continuato a crescere anche se a tassi leggermente più deboli. Le aziende hanno nuovamente riportato segnali di ottimismo poiché le previsioni hanno toccato il valore maggiore in 27 mesi e la creazione di posti lavoro è accelerata.



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Per quanto riguarda i prezzi, i tassi d’inflazione sia dei costi che delle tariffe applicate ai clienti sono diminuiti, pur rimanendo comunque elevati rispetto alla corrispettiva media di lungo termine.

Indice PMI ancora positivo

L’indice principale di questa indagine, ovvero l'Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria in Italia, ha registrato 54.2 a maggio, in lieve discesa da 54.3 di aprile. Salgono a cinque i mesi consecutivi in cui i livelli di produzione indicano una crescita. Anche se di nuovo in lieve calo e ai minimi in tre mesi, il tasso di espansione è rimasto comunque complessivamente forte. Le aziende che partecipano all’indagine hanno collegato l’aumento dell’attività all’acquisizione di nuovi clienti e alla maggiore domanda di servizi italiani. Visto quanto sopra, le aziende terziarie italiane hanno indicato ulteriori aumenti dei nuovi ordini a maggio, così come sta succedendo dall’inizio dell’anno, riferendosi ai miglioramenti della domanda e a nuovi clienti. Il tasso di crescita è stato tuttavia il meno forte in tre mesi.
Gli ultimi dati hanno nel frattempo evidenziato un’espansione delle vendite all’estero, con un tasso d’incremento complessivamente forte nonché il maggiore in un anno.

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Il settore terziario in Italia ha registrato previsioni future più positive, con la fiducia salita ad un picco da febbraio 2022. A provocare questo ottimismo sono state le speranze di un miglioramento delle condizioni sia economiche che geopolitiche; alcune aziende lo hanno anche collegato all’acquisizione di nuovi clienti.
A metà del secondo trimestre, le aziende del terziario si sono mostrate ottimiste anche nella gestione dei livelli occupazionali, con una crescita di posti lavoro che infatti è stata la più alta in un anno. Dai dati raccolti, l’incremento di organici si è concentrato su ruoli permanenti. Come conseguenza, il livello di lavori arretrati è diminuito di nuovo, estendendo l’attuale serie di contrazione a otto mesi. Con la crescita maggiore dell’occupazione, il ritmo di contrazione degli ordini inevasi è stato il più rapido di quest’anno.
Intanto la pressione sui costi affrontata dalle aziende di servizi in Italia è rimasta storicamente elevata. L’inflazione dei prezzi d’acquisto è stata netta anche se minore del record in un anno toccato ad aprile. Gli incrementi, se presenti, sono stati collegati dalle aziende alle maggiori spese relative a energia, utenze e personale. Come reazione, le tariffe applicate ai clienti dalle aziende terziarie in Italia sono aumentate di nuovo, ma al tasso minore in quattro mesi. Il tasso di inflazione dei prezzi di vendita è stato comunque solido e gli aumenti sono stati connessi al trasferimento dei costi più alti ai clienti finali.

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Ottimismo per il futuro

Secondo Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank,Il settore terziario italiano continua a crescere notevolmente. L’indice HCOB PMI dell’attività economica terziaria è rimasto stabile a 54.2 con una crescita che sembra avere delle solide fondamenta e le potenzialità per progredire, anche grazie all’incoraggiante tendenza al rialzo dell’indice dei nuovi ordini destinati all’esportazione.
Il settore terziario sta mostrando tenacia. Le promettenti prospettive, con ordini in salita sia nel mercato domestico che in quello estero, si riflettono nell’aumento delle assunzioni. E ciò che è rassicurante dai dati raccolti è che, in questa espansione dei livelli occupazionali, molte delle nuove assunzioni sono su base permanente. Un aspetto decisamente negativo dell’indagine è il continuo forte rialzo dei costi di gestione. Le aziende monitorate hanno riportato spese maggiori legate a personale, energia e utenze. L’unica consolazione è che, grazie al miglioramento delle condizioni della domanda, possono trasferire almeno una parte di questi aumenti sui clienti. Le aziende terziarie italiane si mostrano ottimiste rispetto al futuro, indicando un miglioramento delle previsioni dell’’attività’. Questo sotto-indice resta comunque al di sotto della media storica. Dai dati raccolti, le aziende hanno collegato la loro fiducia ad un aumento di nuovi clienti nonché a speranze di un miglioramento del clima economico e geopolitico”.



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