Il crollo di Bitcoin cancella il rally estivo: il mercato delle criptovalute trema

Il crollo di Bitcoin cancella il rally estivo: il mercato delle criptovalute trema

Un brusco risveglio ha scosso il mondo delle criptovalute, dove il valore di Bitcoin ha bruciato in fretta tutti i guadagni accumulati durante un'estate di euforia a Wall Street. La moneta digitale per eccellenza, considerata l'originale tra le valute digitali, è scivolata fino a toccare i 99.963 dollari a New York, un livello che non si vedeva da giugno, segnando un calo impressionante. Questa discesa di oltre il venti per cento dal suo picco massimo, raggiunto appena un mese fa, rispecchia pienamente le caratteristiche di un mercato ribassista.

Anche Ether, la seconda criptovaluta per capitalizzazione, non è rimasta indenne, registrando un calo fino al 9,6 per cento.



Molte altre cosiddette altcoin hanno subito riduzioni simili, portando le perdite di numerosi token meno liquidi e facili da scambiare a superare il cinquanta per cento solo quest'anno. È evidente che un'ondata di pessimismo ha rimpiazzato l'ottimismo dei mesi precedenti.

Il punto di svolta di questa tendenza si è manifestato a metà ottobre, quando una violenta ondata di liquidazioni ha spazzato via miliardi di dollari in posizioni rialziste. Da quel momento, gli operatori si sono ritirati, osservando la situazione con cautela. L'interesse aperto nei futures Bitcoin, ad esempio, resta nettamente inferiore ai livelli precedenti il crollo, e anche se i costi di finanziamento sono diventati più favorevoli, pochi sono disposti a rientrare nel mercato con decisione. Il risultato è un incremento di Bitcoin inferiore al dieci per cento quest'anno, un dato che lo vede in netto ritardo rispetto alle performance azionarie e, ancora una volta, insufficiente come strumento di copertura per un portafoglio d'investimento.


Secondo Chris Newhouse, direttore della ricerca presso Ergonia, una società specializzata in finanza decentralizzata, "il calo di Bitcoin fino ai minimi di giugno riflette una struttura di mercato che ancora fatica a superare il peso psicologico del massiccio evento di liquidazione di ottobre, che ha modificato radicalmente il modo in cui i partecipanti affrontano la tendenza al ribasso predominante". Queste sue parole sottolineano la persistente ombra di quell'evento significativo.

Si può parlare di una svendita a bassa convinzione. La cifra totale delle liquidazioni – sia long che short – registrata per martedì si attesta su un modesto miliardo di dollari, come rilevato dai dati compilati da Coinglass. Si tratta di un calo notevole rispetto al record di circa diciannove miliardi di dollari spazzati via il 10 ottobre.

Nel frattempo, gli operatori di opzioni hanno costruito significative coperture contro ulteriori ribassi. In particolare, i contratti put con scadenza a fine novembre e prezzo di esercizio di 80.000 dollari hanno registrato la maggiore domanda, secondo quanto emerge da Deribit, una piattaforma di scambio di criptovalute di proprietà di Coinbase.


Il declino di Bitcoin riflette un'inversione di rotta già osservata questa settimana nelle azioni tecnologiche ad alta crescita. Aziende legate all'AI come Palantir e Nvidia, per esempio, stanno subendo un calo in mezzo a nuovi dubbi sulle loro valutazioni considerate eccessive. Bitcoin, spesso visto come un indicatore della speculazione più spinta, si muove ancora una volta in sintonia con il sentimento generale del mercato azionario.

Le criptovalute affrontano anche altre sfide, tra cui i deflussi dagli exchange-traded fund e le preoccupazioni legate a potenziali vendite da parte di società che gestiscono asset digitali. Un'ulteriore ritirata per Bitcoin riporterebbe l'attenzione degli investitori sul livello cruciale dei 100.000 dollari, una soglia che ha superato solo brevemente a metà giugno.

Sia gli ETF su Bitcoin spot che quelli su Ether hanno registrato deflussi nell'ultimo mese, un segnale evidente di un raffreddamento della domanda da parte degli investitori dopo un periodo di forte crescita all'inizio dell'anno.


E sebbene novembre sia ancora agli inizi, la tendenza attuale si preannuncia negativa, suggerendo una pausa nel forte slancio che aveva caratterizzato il settore.

Il raffreddamento dei flussi di Ethereum si inserisce in un più ampio contesto di ribasso delle criptovalute. La coorte è sulla buona strada per registrare cinque deflussi settimanali consecutivi, la serie più lunga da marzo.

Newhouse osserva che, "sebbene la propensione direzionale a lungo termine rimanga chiaramente ribassista, la gravità delle liquidazioni di ottobre ha impedito agli operatori di mantenere posizioni short sostenute con convinzione, portando a un mercato dominato da scambi tattici e a breve termine, piuttosto che da un'esposizione direzionale impegnata". Ciò dipinge il quadro di un mercato incerto, dove le mosse sono rapide e prudenti.


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