

Quando si confronta maggio 2025 con lo stesso mese dell'anno precedente, emerge un quadro differente: le vendite crescono in valore, ma calano in volume per entrambi i settori merceologici. Questo suggerisce un effetto prezzo, dove si spende di più per comprare meno articoli.
Analizzando i canali di vendita su base annua, si osserva una crescita solo per la grande distribuzione. Le imprese su piccole superfici e il commercio elettronico registrano invece una flessione, mentre le vendite fuori dai negozi appaiono stazionarie. Entrando nel dettaglio dei numeri forniti dall'Istat, a maggio 2025 si stima una diminuzione congiunturale delle vendite al dettaglio dello 0,4% in valore e dello 0,5% in volume rispetto ad aprile. Le vendite di beni alimentari sono diminuite in modo più significativo, scendendo dello 0,9% in valore e dell'1,2% in volume. Le vendite di beni non alimentari, come anticipato, sono rimaste invariate su base mensile.
Nel trimestre marzo-maggio 2025, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% in valore e dello 0,5% in volume rispetto al trimestre precedente. Le vendite di beni alimentari sono aumentate in valore (+0,4%) ma diminuite in volume (-0,4%), mentre quelle di beni non alimentari hanno registrato cali sia in valore (-0,3%) sia in volume (-0,6%).
La variazione su base annua, che confronta maggio 2025 con maggio 2024, mostra per le vendite al dettaglio totali un incremento dell'1,3% in valore e una diminuzione dello 0,3% in volume. Le vendite di beni alimentari sono cresciute del 2,5% in valore e diminuite dello 0,4% in volume. Anche per i beni non alimentari si è verificato un aumento in valore (+0,4%) ma una flessione in volume (-0,1%).
Il panorama dei beni non alimentari, nel confronto annuo, è piuttosto variegato tra i diversi gruppi di prodotti. Alcuni settori hanno visto aumenti notevoli, mentre altri hanno subito cali consistenti.
I gruppi di prodotti con gli aumenti maggiori in valore rispetto a maggio 2024 includono:
- Prodotti di profumeria, cura della persona: +4,3%;
- Foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali: +2,7%.
Dall'altra parte, le diminuzioni più consistenti su base annua si sono osservate nei seguenti settori:
- Cartoleria, libri, giornali e riviste: -3,5%;
- Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia: -2,6%.
Anche i canali di vendita hanno avuto performance differenziate nel confronto annuo. La grande distribuzione ha mostrato un aumento del 3,2% in valore. Al contrario, le imprese operanti su piccole superfici hanno registrato un calo dello 0,4%. Anche il commercio elettronico ha segnato una diminuzione, pari allo 0,9% in valore. Le vendite fuori dai negozi sono rimaste stazionarie rispetto a maggio 2024. Questo scenario complesso dipinge un quadro di consumi che cercano un equilibrio in un contesto economico in evoluzione.
Le famiglie sembrano orientare le proprie spese privilegiando alcuni beni legati al benessere personale, mentre altri settori come l'editoria o l'elettronica mostrano segnali di rallentamento. La forza della grande distribuzione, a scapito dei formati più piccoli e dell'AI commerce, suggerisce anche un cambiamento nelle abitudini di acquisto o forse una maggiore attenzione al prezzo in contesti dove la convenienza percepita è maggiore.

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