

Queste nuove azioni saranno prive di valore nominale e godranno di regolare attribuzione dei diritti. L'eventuale pagamento è fissato per il 15 settembre. Nel caso in cui si rendesse necessaria una riapertura dei termini, qualora le condizioni di legge lo consentissero, sarà possibile aderire anche tra il 16 e il 22 settembre, con la liquidazione prevista per il 20 settembre. Intanto, un'altra buona notizia è giunta con l'ok incondizionato dell'Antitrust, che ha approvato l'operazione in anticipo rispetto ai tempi previsti, come ha comunicato la stessa MPS. Questo è un passo decisivo, che rimuove uno degli ultimi ostacoli normativi al completamento dell'offerta. Annunciata a gennaio, l'operazione punta al controllo di Mediobanca, includendo anche le azioni proprie attualmente detenute dalla banca milanese. Per sostenere un impegno così significativo, il consiglio di amministrazione di MPS aveva già autorizzato un aumento di capitale di proporzioni considerevoli, fino a 13,1 miliardi di euro. Questa mossa riflette l'ambizione del progetto e la chiara volontà della banca, sotto la guida di Luigi Lovaglio, di assumere un ruolo centrale nel processo di consolidamento che sta interessando l'intero settore finanziario italiano.
Si tratta di una strategia che mira a rafforzare la posizione di MPS e a creare un nuovo polo bancario di rilievo. Il mercato osserva ora con attenzione la reazione degli azionisti di Mediobanca. L'attenzione è rivolta anche al giudizio ufficiale del consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, sede storica di Mediobanca, sull'offerta. Il documento che conterrà la valutazione di congruità, infatti, non è stato allegato al prospetto di MPS e sarà pubblicato separatamente da Mediobanca, in linea con quanto previsto dal Regolamento Emittenti. Nel frattempo, Mediobanca ha completato la seconda tranche del suo piano di buyback, riacquistando azioni per un valore di 6,8 milioni di euro. Questa operazione si inserisce nel più ampio programma "One Brand, One Culture", dal valore complessivo di quasi 385 milioni di euro, pari al 2,9% del capitale. L'impatto di queste dinamiche sulla struttura proprietaria e sulla strategia futura di entrambe le banche sarà significativo.

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