IHS Markit PMI composito Eurozona: a giugno deboli segnali di miglioramento
IHS Markit PMI composito Eurozona: a giugno deboli segnali di miglioramento


L’Indice IHS Markit PMI della Produzione Composita di giugno ha registrato un significativo rialzo per il secondo mese consecutivo. Aumentando di quasi 17 punti rispetto a 31.9 di maggio e segnando 48.5, l’indice di giugno ha registrato il livello migliore in quattro mesi e un valore maggiore della precedente stima flash di 47.5. Malgrado il considerevole miglioramento rispetto ai valori di maggio, l’indice ci ha mostrato le difficili condizioni economiche dei paesi dell’eurozona. Dalle ultime rilevazioni, la produzione manifatturiera e l’attività terziaria hanno continuato a mostrare una contrazione dimostrando quanto la portata pandemica del COVID-19 abbia pesato sull’attività economica generale. Esaminando i dati nazionali di giugno, tutti i Paesi hanno registrato i migliori valori PMI compositi da febbraio. Da notare la Francia, che ha indicato la migliore crescita dell’eurozona. La Spagna è vicina alla stabilizzazione, ma l’attività in Italia e in Germania ha continuato a contrarsi a forti ritmi. L’Irlanda ha indicato il valore peggiore. In linea con l’andamento avutosi per l’attività, i livelli dei nuovi ordini di giugno hanno continuato a diminuire ma ad un tasso molto più lento. La domanda sia nazionale che estera continua a restare debole. Dai dati raccolti, i livelli di commesse ricevute dall’estero a giugno hanno continuato a diminuire considerevolmente. Nel corso del mese di giugno, le aziende del settore privato hanno continuato a tagliare i posti di lavoro estendendo l’attuale periodo di contrazione degli organici a quattro mesi. Nonostante abbia rallentato rispetto al record di aprile, il tasso di contrazione è rimasto storicamente considerevole. Gli ultimi dati hanno mostrato un calo dell’occupazione in tutti i Paesi in cui sono disponibili i dati compositi, con le perdite più accentuate in Germania, seguita dall’Italia e dall’Irlanda. Malgrado una nuova riduzione della capacità operativa, le aziende sono state di nuovo in grado di mantenersi al passo con il carico di lavoro esistente. Per il sedicesimo mese consecutivo le commesse in giacenza sono diminuite, in linea con gli altri dati d’indagine, ma ad un tasso molto più lento. Allo stesso tempo, le spese operative di giugno non hanno indicato grandi variazioni poiché il calo dei prezzi di acquisto del manifatturiero è stato controbilanciato dalle maggiori spese salariali delle aziende terziarie. Vista la competitività del mercato dell’offerta, le aziende hanno scelto di abbassare i prezzi di vendita per il quarto mese consecutivo. A giugno, la fiducia delle aziende del settore privato è tornata ad essere positiva ed ha toccato il valore più alto in quattro mesi. Si nutre la speranza che, nei prossimi 12 mesi, il progressivo allentamento delle restrizioni spiani la strada al rafforzamento della domanda e alla crescita delle vendite.



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Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, ha dichiarato: “L’indice principale PMI dell’eurozona ha recuperato 17 punti a giugno, un rialzo record che in più di 22 anni di storia dell’indagine è stato superato solo dai 18 punti di ripresa di maggio. Tale aumento segnala una veloce inversione di tendenza dell’economia dell’eurozona gravemente colpita dalla pandemia da Covid-19. Dopo il collasso senza precedenti di aprile dovuto alla generale chiusura delle aziende per contenere il contagio del virus, il PMI è risalito ad un valore indicativo di contrazione trimestrale del PIL appena dello 0.2%, mostrando una forte ripresa mensile del PIL sia a maggio che a giugno. Allo stesso tempo, il miglioramento della fiducia aggiunge la speranza che nel terzo trimestre il PIL tornerà a crescere. Tuttavia, dopo questo repentino recupero, malgrado lo slancio delle riaperture dopo le serrate aziendali a causa del Covid-19, ci manteniamo cauti sulla forza di ripresa sul lungo termine. Nel mese di giugno, le aziende hanno continuato a segnalare un sotteso indebolimento della domanda. Sono molti coloro che continuano a segnalare un’avversione al rischio, mostrando reticenza a vincolarsi con piani di acquisto e assunzioni. Ciò è legato ad una forte incertezza sulle prospettive economiche future ed in particolare al persistere della debole domanda di diversi beni e servizi causata dalla necessità di mantenere molte delle misure di distanziamento sociale. Se l’ottimismo sulle aspettative future è migliorato, è comunque rimasto molto inferiore ai livelli di inizio anno, e questo rispecchia quanto molte aziende siano ancora lontane da un ritorno alla normalità”.

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Classifica del PMI Composito per Paese
- Francia: 51.7 (flash 51.3 e massimo in 4 mesi);
- Spagna: 49.7 (massimo in 4 mesi);
- Italia: 47.6 (massimo in 4 mesi);
- Germania: 47.0 (flash 45.8 e massimo in 4 mesi);
- Irlanda: 44.3 (massimo in 4 mesi).

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