Il peso dell'AI spinge Microsoft a tagliare altri 9.000 posti di lavoro

Il peso dell'AI spinge Microsoft a tagliare altri 9.000 posti di lavoro

Il colosso tecnologico Microsoft ha annunciato un nuovo, significativo ciclo di licenziamenti, che interesserà quasi il quattro per cento della sua forza lavoro globale. Questa mossa arriva mentre l'azienda cerca di bilanciare i costi vertiginosi legati ai suoi massicci investimenti nell'AI. Si tratta di un passo ulteriore in un percorso di riduzione del personale già avviato, che aveva visto un primo taglio di circa 6.000 dipendenti lo scorso maggio.

La decisione riflette la pressione crescente sui margini di profitto, un effetto diretto delle immense risorse dedicate alla costruzione di un'infrastruttura di intelligenza artificiale all'avanguardia. Nonostante l'impegno dichiarato di circa 80 miliardi di dollari in spese in conto capitale per l'anno fiscale 2025, i costi per scalare le capacità dell'AI stanno avendo un impatto tangibile.



Le previsioni indicano, per esempio, una contrazione del margine del settore cloud nel trimestre di giugno rispetto all'anno precedente.

L'azienda, che a giugno del 2024 contava circa 228.000 dipendenti in tutto il mondo, ha spiegato che la riorganizzazione mira a snellire la struttura. La strategia prevede una riduzione degli strati organizzativi, con un minor numero di manager, e una semplificazione generale di prodotti, procedure e ruoli. Questa è una vera e propria revisione interna.

Anche la divisione King di Microsoft, celebre per il videogioco Candy Crush e con sede a Barcellona, non è stata risparmiata. Ha infatti tagliato il dieci per cento del proprio personale, corrispondente a circa 200 posizioni lavorative.

La tendenza ai licenziamenti non è, comunque, un fenomeno isolato che riguarda solo Microsoft. Molti altri giganti del settore tech, anch'essi profondamente impegnati nello sviluppo dell'AI, hanno annunciato riduzioni di personale negli ultimi tempi.


La casa madre di Facebook, Meta, ha dichiarato all'inizio di quest'anno che avrebbe tagliato circa il cinque per cento dei suoi dipendenti meno performanti.

Parallelamente, Alphabet, la società madre di Google, ha ridotto centinaia di posizioni nell'ultimo anno.

Anche Amazon ha tagliato posti di lavoro in diversi settori, dalla divisione libri a quella dei dispositivi e servizi, passando per il personale addetto alle comunicazioni. Questi consistenti tagli di posti di lavoro attraverso l'intero panorama di Corporate America sono una diretta conseguenza delle incertezze economiche e dell'aumento dei costi operativi.

Le imprese, in questo contesto di elevata pressione, stanno accelerando le operazioni di razionalizzazione e cercano di proteggersi da future compressioni dei margini. La corsa all'AI, se da un lato promette un futuro di innovazione, dall'altro impone oggi un prezzo elevato, portando a scelte difficili nel mercato del lavoro.



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