

Esse riguardano l'indipendenza e la credibilità della banca centrale statunitense. Questa dinamica ha spinto molti operatori a prevedere tagli anticipati dei tassi. Ciononostante, a Sintra, in Portogallo, in occasione di un importante incontro tra banchieri centrali, il presidente Powell ha ribadito un messaggio di cautela. La Federal Reserve ha intenzione di "attendere e acquisire maggiori informazioni" sull'impatto dei dazi sull'inflazione prima di qualsiasi mossa sui tassi di interesse. Questa posizione, unita a dati sul lavoro relativamente incoraggianti emersi martedì, lascia gli investitori in attesa. Tutti gli occhi sono puntati sui dati delle buste paga non agricole di giovedì, in cerca di nuovi indizi. Le borse europee si apprestano a un avvio in leggero rialzo, dopo una sessione asiatica che ha mostrato andamenti contrastanti. Il Nikkei in Giappone ha segnato un calo dello 0,75%, mentre l'Hang Seng Index di Hong Kong ha registrato un guadagno dello 0,75%. Il piano fiscale di Donald Trump, che si preannuncia accrescere il già considerevole debito pubblico statunitense, delinea tagli significativi alle imposte.
Prevede inoltre una riduzione dei programmi di sicurezza sociale e un incremento delle spese destinate alla difesa e all'applicazione delle norme sull'immigrazione. Questo provvedimento è ora in fase di esame presso la Camera dei Rappresentanti per la sua potenziale approvazione definitiva. Nel frattempo, con la data limite del 9 luglio per i dazi che si avvicina rapidamente, diversi Paesi stanno intensificando gli sforzi per siglare accordi commerciali con gli Stati Uniti. L'India sembra prossima a chiudere un'intesa, mentre il Giappone no, secondo le recenti affermazioni di Trump. Questo panorama complesso ha lasciato i mercati in una condizione di flusso mentre ci avviamo verso la seconda metà dell'anno. La prima metà del 2025 è stata segnata da una prolungata debolezza del Dollaro USA. Gli investitori hanno cercato infatti alternative sicure per i loro capitali, navigando tra le politiche commerciali spesso imprevedibili del presidente Trump. L'Euro ha mostrato una sorprendente forza, guadagnando un notevole 14% e raggiungendo il suo livello più elevato da settembre 2021.
La questione se l'Euro possa, nel prossimo futuro, scalzare il Dollaro dal suo ruolo di valuta di riserva globale preferita, rimane un interrogativo aperto. I banchieri centrali, riuniti in Portogallo per la loro conferenza annuale a Sintra, non prevedono uno scossone imminente allo status del Dollaro. Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha commentato: "Non accadrà all'improvviso, da un giorno all'altro. Non è mai successo storicamente". Ha proseguito con una riflessione: "Ma c'è chiaramente qualcosa che si è rotto. Se sia riparabile, o se continuerà a essere rotto, credo che il verdetto sia ancora sospeso".

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